Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2016
Durata:48 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. AMBERSTOW
  2. LAST PRAYER TO THE LORD
  3. RISE OR FALL
  4. THIEVES OF THE NIGHT
  5. THRICE BLESSED
  6. HELLRIDER
  7. JUST A GRAZE
  8. VICIOUS CIRCLE
  9. SMITE ON THE ANVIL
  10. DUNGEONS OF DOOM
  11. GIFT OF PROPHECY
  12. ALONE

Line up

  • Gus Monsanto: vocals
  • Todd Wolf: guitars
  • Volker Trost: guitars
  • Dirk Liehm: keyboards
  • André Hort: bass
  • Apostolos Zaios: drums

Voto medio utenti

Ritrovata la strada che avevano smarrito ai tempi dell'incerto "Eternal Empire", gli Human Fortress, in occasione del loro quinto album, non cambiano nulla, ne a livello di formazione e tanto meno a livello di sonorità. "Thieves of the Night" resta quindi confinato all'interno di un confortevole Power Metal fortemente melodico e sinfonico, anche se caratterizzato da un sound fin troppo crudo, asciutto e poco incline a enfatizzare le orchestrazioni.

La formazione tedesca, proveniente da Hannover, si è ormai internazionalizzata con l'inserimento del cantante brasiliano Gus Monsanto, il quale, come già fatto ai tempi del precedente "Raided Land" (e prima ancora in diverse altre realtà come quelle con gli Adagio ed i Revolution Renaissance di Timo Tolkki), conferma la sua bravura dando il giusto calore e dominando letteralmente le singole canzoni, che musicalmente non sempre riescono a tenergli testa. "Amberstow" è una bella opener, scattante, subito dopo le prime battute classicheggianti, ed ammiccante, sopratutto a livelli del cori, per un risultato che può ricordare i Dark Moor meno raffinati. Bello anche l'incipit di "Last Prayer to the Lord", brano articolato ma ben strutturato. Più nella norma sia la seguente "Rise or Fall" sia la titletrack, mentre "Thrice Blessed" e "Hellrider" giocano sulle delle ritmiche e melodie meno scontate del solito ma con alterni risultati. "Just a Graze", "Vicious Circle" e "Gift of Prophecy" comportano un nuovo tuffo nel Melodic Power, intervallate dall'accoppiata "Smite on the Anvil" (un preludio strumentale) e "Dungeons of Doom" che procede stancamente, tanto quanto la ballad conclusiva "Alone".

Gli Human Fortress, non lasciano intravedere alcun particolare salto di qualità, e non si allontanano dal giudizio che avevo già dedicato loro in occasione di "Raided Land".



I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 apr 2016 alle 15:25

A me intrigano sempre, anche se i fasti di Defenders Of The Crown sono lontani.

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