Kaledon - Legend of the forgotten Reign - Chapter 4: Twilight Of The Gods

Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2006
Durata:51 min.
Etichetta:Hellion
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. HOLY WATER
  2. HELL ON EARTH
  3. WAR PLANS
  4. GOODBYE MY FRIEND
  5. CLASH OF THE TITANS
  6. INTO THE FOG
  7. EYES OF FIRE
  8. THE FURY
  9. NEW KING OF KALEDON
  10. THE PROPHECY
  11. OUT OF THE GROUND

Line up

  • Alex Mele: guitars
  • Claudio Conti: vocals
  • Tommy Nemesio: guitars
  • Daniele Fuligni: keyboards
  • Paolo Lezziroli: bass
  • David Folchitto: drums

Voto medio utenti

Tornano i Kaledon col loro quarto e nuovo capitolo, intitolato “Chapter IV: Twilight of the Gods”, ovviamente come si capisce bene dal titolo sempre dedito alla saga di “Legend of the Forgotten Reign”, e la strada percorsa dalla band capitolina è quella terminata con l’ottimo precedente “Chapter III: The Way of the Light”.
Abbandonati quindi gli eccessi e le banalità, comunque amabili, dei primi due album, i Kaledon sono divenuti una power metal band con tutte le carte in regola, messe in luce soprattutto negli ultimi tempi in cui questo genere musicale vede una morte sia artistica che di numeri e preferenze tra il grande pubblico.
Poco male, dato che l’inizio del disco è più che scintillante con la veloce opener “Holy Water” che ci consegna dei Kaledon con un ancor migliorato senso della melodia, sempre supportata da riffs veloci e serrati e l’infaticabile sezione ritmica Lezziroli/Folchitto che davvero conferisce una marcia in più alla band; si cambia totalmente registro con il cupo mid-tempos di “Hell on Earth”, quasi doomeggiante nel suo incedere, ma decisamente maturo, a differenza delle composizioni più lente che avevano inficiato il giudizio finale di “Chapter II: The King’s Rescue”, disco troppo incentrato su composizioni troppo statiche e poco brillanti; il finale poi ci restituisce una bella accelerazione in stile Kaledon con la coppia Mele/Nemesio a formare degli assoli davvero ben riusciti ed accattivanti, accelerazione che prosegue con la successiva e pesante “War Plans”, ennesimo riuscito episodio di questo lavoro, impreziosita per l’occasione anche di un bel lavoro alle tastiere.
“Goodbye My Friend” è una stupenda rivisitazione dell’adagio di Albinoni, che il 90% dei metallari conosce grazie ad Yngwie Malmsteen e la sua “Icarus Dream Suite”, rivisitazione in cui il singer Claudio Conti può esprimere tutta la sua potenza vocale e volare altissimo, dimostrandosi il cantante perfetto per un gruppo come i Kaledon, e lo stesso nella seguente “Clash of the Titans”, in cui si alternano epici cori tra bridge e chorus davvero azzeccatissimi, rivelandosi come uno dei migliori pezzi del lotto.
Se possibile, si migliora nella successiva “Into the Fog”, un brano assolutamente strutturato in maniera ottima, epico, melodico ma non scontato e banale, ancora una volta con un ritornello da antologia, che si stampa in testa da subito, e supportato da un duetto di riffs di scuola americana che impreziosiscono a dismisura la canzone prima del maestoso e glorioso finale…uno spettacolo!
In un turbinio di emozioni, arriva un’altra gemma a titolo “Eyes of Fire”, che sarà apprezzata a dismisura da tutti i fans di Dragonforce e Freedom Call, presentando uno dei chorus più veloci e melodici che io possa ricordare e che dal vivo promette davvero sfracelli, anche grazie ai taglienti duelli tra gli assoli di chitarra e tastiera, seguita dalla lenta e cadenzata “The Fury”, quasi una power ballad, buona ma non trascendentale anche a causa della sua eccessiva durata.
Avvicinandosi al finale del disco troviamo la velocissima “New King of Kaledon”, ancora una volta con un ottimo assolo, sia per gusto che per suono, ed un finale strabordante, prima di “The Prophecy”, acustico interludio alla conclusiva “Out of the Ground”, ennesimo capitolo vincente di questo disco, che farà davvero venire i brividi a tutti coloro che amano il power metal con un ritornello che definire entusiastico è poco e che vi farà urlare a squarciagola in auto, in casa, per strada con il lettore mp3 nelle orecchie, facendovi risultare ridicolo a chi assisterà a quella scena pietosa…ma chi se ne frega!
Amanti dei Lost Horizon, dei Dragonforce, dei Freedom Call, del power metal europeo tutto, unitevi a raccolta perché i Kaledon ormai, nonostante tutti i detrattori che parlano per frasi fatte senza ascoltare, sono una band nettamente diversa dai primi due lavori (che nonostante tutto adoro in quanto due pietre miliari del becer metal a là Freternia e Crystal Eyes che furono), molto matura ed in grado di emozionare a più riprese.
Senza ombra di dubbio, oggi i Kaledon sono quanto di meglio si possa trovare nel power metal italico senza compromessi, ben suonato, aggressivo e melodico, e prodotto anche a perfezione grazie agli Outer Sound Studios di Giuseppe Orlando dei Novembre.
Certo, chi odia gli stereotipi del power e soprattutto le band sopraccitate ne deve restare a distanza di sicurezza, per tutti gli aficionados del genere è un must assoluto: hail Kaledon !!!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Inserito il 07 lug 2008 alle 21:19

Se è bello come il terzo, lo posso usare per scrostare il parabrezza...

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