I
Gallows Pole sono riusciti a confezionare, udite udite, un disco Rock nella accezione più classica del termine. Non è facile di questi tempi dove i generi si mischiano, si rinnovano oppure ricadono in banali deja vu. Non aspettatevi un disco miracoloso, nessuno lo pretendeva, solamente un buon lavoro che seppur nella sua semplicità di fondo si fa apprezzare per alcune buone melodie ( "
Angel Eyes" che suona molto Rolling Stones, con il suo tocco sporco di chitarra), il lento
"Learn To Live" con un bel pianoforte in evidenza, "
Someday Soon" un pezzo alla Springsteen o alla Tom Petty, o ancora il bellissimo strumentale
"A Rainbow Just For Me" con un grande assolo di chitarra o "
Your Own Demons" di matrice Deep Purple col suo hammond. Pezzi duri non ce ne sono ad esclusione dall'opener "
Burn It Down" dal riffama tipicamente hard rock, ma nell'insieme il disco è vario e per questo l'ascolto risulta piacevole. Forse qualche pezzo non colpisce nel segno e risulta un po' troppo ripetitivo ("
Bring Me Through The Night ") ed in generale la prestazione vocale del singer
Martin Binder è troppo monocorde, seppur speculare allo stile del gruppo austriaco. I
Gallows Pole sono attivi dalla metà dei '70 ed il primo lavoro è del 1982, buono il fatto che la loro proposta risulti tuttora molto originale. L' ascolto è consigliabile a tutti.
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