Vi ricordate
“Inside Out”? Massì dai, quel lungometraggio della Disney con le emozioni che “prendono vita” nella mente di
Riley, la bambina protagonista dell’intreccio. Là c’erano
Gioia, Disgusto, Rabbia, Paura e
Tristezza se non ricordo male
(Wikipedia conferma, ndr) che, tra mille peripezie, accompagnavano l’undicenne del Minnesota durante il suo trasloco verso San Francisco. La domanda è: ma
Pete Docter (ideatore del sopraccitato film d’animazione) avrà mai ascoltato
“The Human Equation”?
L’ho presa larga, è vero, ma la tentazione di scomodare il colosso americano della produzione cinematografica per introdurre quel gioiello inestimabile intitolato
“The Human Equation”, rock opera del 2004 incentrata sulle vicende di un uomo in coma in preda alle sue emozioni in seguito a un misterioso incidente automobilistico, era troppo forte.
Arjen Lucassen, probabilmente l’inventore dei progetti a cast “titanico” che tanto bene hanno fatto al mercato negli ultimi anni (e un po’ meno alla musica, in alcuni frangenti, ma questa è un’altra storia), era allora ai suoi massimi compositivi e aveva dato vita a qualcosa di unico, vibrante, destinato a durare nel tempo. Proprio per questo fui inizialmente sorpreso (e spaventato) all’idea di una resa live dell’intero concept per alcune date al Nieuwe Luxor Theater di Rotterdam nel settembre del 2015.
Cos’avrà convinto "l’olandese volante", sempre molto esigente e meticoloso, a dare il via libera a questa iniziativa? In ordine: il cast praticamente al completo (abbiamo perso, tra gli altri,
Mike Baker, pace all’anima sua, e
Mikael Akerfeldt ma abbiamo guadagnato
Anneke van Giersbergen, che se non vale per entrambi poco ci manca); una
"external theater production company" professionale di prim’ordine con tanto di scenografie e costumi; un considerevole ensemble di musicisti (di poco inferiore al numero di abitanti del Liechtenstein) guidati dal fido
Joost van den Broek; un coro “ad hoc” di 19 elementi per enfatizzare ulteriormente la dimensione teatrale del progetto. Facciamo che basta? Facciamo che sì...
Avendo ricevuto dalla
InsideOut solo l'audio del live mi limiterò a commentare quello. La resa complessiva è davvero buona (ho qualche perplessità solo sulla voce di
LaBrie, non per l'intonazione o simili ma proprio per "come suona", fateci caso e ditemi se l'impressione è solo mia) e molto fedele all'originale (dove questo non avviene è per un motivo intelligente, come nel caso dell'assolo di Hammond originariamente suonato dall'inimitabile
Ken Hensley in
"Loser" qui diventato un duello chitarra/synth). Tra le altre cose che mi hanno colpito positivamente segnalo alcune "reprise" arrangiate sapientemente che, anche se allungano un tantinello la scaletta, ben svolgono il loro ruolo melodrammatico, così come efficaci risultato gli interventi dell'"Epic Rock Choir" di cui sopra. Curiosa la resa di
"Hope" (nota anche come
"Come Back To Me"), qui suonata a velocità supersonica (almeno alle mie orecchie) e la prestazione di
Mills nella già citata
"Loser" (mi spiace, ma
Baker era un'altra cosa).
Che dire? Se avete cliccato su questo link è perché probabilmente
"The Human Equation" già lo conoscete e lo avete consumato come il sottoscritto. Personalmente non vedo l'ora di vedere il DVD/Blu-Ray completo di
"The Theater Equation", non so voi...