Copertina 8,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2016
Durata:62 min.
Etichetta:Self-Produced

Tracklist

  1. BEYOND
  2. WINGS OF HOPE
  3. BETTER WORLD
  4. DAYDREAM
  5. LINES OF DAWN
  6. SAVE ME (GLARING OMNISCIENT DAY)
  7. THE VOICE OF MANKIND
  8. WILL I EVER FIND A WAY
  9. WAITING FOR
  10. THE MOVING LABYRINTH
  11. THROUGH THE WIND

Line up

  • Andrea Meschiari: guitar, lead vocals
  • Davide Laino: keyboards, backing vocals
  • Marco Zenesini: drums, backing vocals
  • Francesco Zenesini: bass guitar

Voto medio utenti

Esci una sera perché tua moglie ha da fare (così lei dice almeno) e ti ritrovi ad ascoltare una band locale. Incontri un amico e fai una mezza figura quando scopri che nella sopraccitata band locale ci suona lui. Ti fermi, un po' per curiosità e un po' per dovere, parte l'intro e pensi "Ca**o!".

In due righe ho voluto spiegare come sono giunto in possesso di questo "Overmind" degli italianissimi (e giovanissimi) Blaze. Loro dicono di fare prog rock, e in fondo è vero, ma è quel prog rock alla Toto (quello che ti fa canticchiare e ballare sui tempi dispari senza sapere perché per intenderci), fatto di arrangiamenti encomiabili, performance strumentali sopra le righe e intrecci vocali mutuati direttamente da Broadway.

La disorientante "Beyond", un po' acustica, un po' elettronica, un po' atmosferica, un po' Vangelis, ci introduce al primo grande pezzo "Wings Of Hope", dal ritornello trascinante e dall'arrangiamento da manuale di composizione. "Better World" è un brano carico di groove, con un break strumentale spiazzante per gusto e dinamica e un assolo degno del miglior Steve Lukather. "Daydream" è un lento pianistico intimo e raffinato, sorretto da un azzeccato fill di batteria elettronica. "Lines Of Dawn", nonostante le forti tinte AOR, è una traccia estremamente elaborata con un intermezzo strumentale dal sapore jazzato che calza a pennello. "Save Me", per quanto mi riguarda, è la traccia meno convincente, un altro lento ma meno equilibrato del precedete, considerando che su sei minuti quasi quattro sono occupati da un assolo (notevolissimo) di Andrea Meschiari: potrebbe ricordare "Comfortably Numb" nelle intenzioni, ma in questo contesto, probabilmente, è solo prolissa. "The Voice Of Mankind" è un brano pop/rock dalle connotazioni progressive, dove Andrea ci regala un altro assolo da Grammy. "Will I Ever Find A Way" sembra uscita direttamente da "The Seventh One" mentre "Waiting For" ricorda "Toto I" grazie a una scrittura di altissimo livello e a un Davide Laino in grande spolvero. "The Moving Labyrinth", tra funk e prog, è la "Dave's Gone Skiing" dei Blaze, mentre la chiusura è affidata a "Through The Wind", altro brano pop/rock che riprende le atmosfere cinematografiche iniziali per poi condurci alla coda strumentale soft-prog sostenuta da delle timbriche di vaga memoria Rush.

Alla faccia della "band locale", questo è un gran biglietto da visita, un Disco con la "D" maiuscola. Da supportare assolutamente. Punto. E andate ai concerti, cribbio...

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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