E' uscito il 27 maggio il quarto capitolo della serie "Graveyard Classics", dei Six Feet Under. Stavolta la death metal band paga tributo a 2 dei piu' grandi gruppi metal di tutti i tempi, ovvero Judas Priest e Iron Maiden, con un lavoro dal suggestivo titolo di"Graveyard Classics IV: The Number Of The Priest" . Mixato da Jesse Kirkbride ai Kirkbride Recordings studios, Florida, l'album è composto da 5 JUDAS PRIEST covers (side A), e 6 IRON MAIDEN covers (side B), ed è stato prodotto dallo stesso Chris Barnes.
> Diciamo subito una cosa, a che serve un ulteriore album di covers? A coprire una perdurante carenza di creatività o a omaggiare veramente i gruppi cui Barnes dice di essere legato? Nei precedenti capitoli, sono stati coverizzati Ac Dc, Van Halen, Savatage, Sex Pistols, Black Sabbath, Exodus, Accept, Scorpions,Hendrix,Twisted Sister, Anvil e molti altri..mah, un minestrone un po' troppo ricco a mio parere. Ma il punto non e' questo, quanto invece trovare la bontà nelle composizioni. E qui ahimè proprio non riesco a farmele piacere. Le chitarre sono si sature, ribassate , il suono sicuramente piu estremo e i brani sono anche ben suonati (ci mancherebbe !), pero' risultano troppo uguali agli originali. Insomma zero sperimentazione, zero arrangiamenti, ciò che balza alle orecchie e' solamente il vocione sgraziato di Barnes. Ecco il punto. Se coverizzare Exodus o Slayer poteva andare bene, cosa diranno i die-hard fans di Maiden e Judas nel sentire così “strapazzate” le ugole d’oro di Dickinson e Halford? E poi la scelta delle canzoni .. davvero le 2 band inglesi non hanno scritto canzoni migliori di “Stranger In A Strange Land” , “Total Eclipse”, “Flash Of The Blade” o “Never Satisfied” , “Starbreaker” ?
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