Copertina 9

Info

Past
Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2005
Durata:76 min.
Etichetta:Sleaszy Rider Records

Tracklist

  1. WHERE EVERYTHING BEGUN
  2. MAYA'S DIARY
  3. SOMEWHERE
  4. YA VA LLEGANDO EL DIA
  5. FROM EAST TO WEST
  6. FAILTE ROMHAT A CHARA
  7. LOVE AND LOSS
  8. HELP
  9. THE SUN SHINES FOR ALL OF US
  10. HEART OF A LION
  11. GAIA
  12. RENAISSANCE
  13. I WANT TO DO SOMETHING THAT MATTER
  14. GOING DOWN
  15. COMA
  16. DON'T WAKE ME UP TILL I'M DEAD
  17. MAYA

Line up

  • George Eikosipentakis: vocals
  • Alex Flouros: guitars
  • Evi Katsamatsa: keyboards
  • Vangelis: bass, programming, vocals (backing
  • Babis Tsolakis: drums, percussion

Voto medio utenti

Eravamo rimasti al debut album di questa proposta greca che, seppur con alcuni difetti, conteneva comunque interessanti aspetti.
Eccoci allora al loro secondo album che vede confermata la stessa line-up ed anche l'etichetta discografica, ma apporta un netto miglioramento a livello compositivo. Anzi, un salto dalla terra alla luna per usare un esempio calzante di quanta evoluzione ci si trova a dover riconoscere lungo tutto l'album ed i suoi 17 capitoli. Perché di questo i tratta: un vero e proprio racconto/concept sulla vita e sulla morte.
La storia è di un uomo che, malato di cancro, sperimenterà tramite l'amore di una donna e l'attesa della nascita della figlia il vero significato della parola “vita”. Il titolo infatti non poteva essere più indicato per riassumere il percorso interiore che il personaggio si trova a percorrere.
L'opera si snoda in 17 pezzi ed è divisa in due parti. Ogni singolo brano musicale è consono e rispecchia perfettamente il momento che racconta. Così in ”Somewhere” si sente la rabbia verso Dio è la disperazione che l'uomo prova ed esprime prima di partire alla ricerca di una risposta alla domanda che lo assilla: perché?
Il viaggio viene raccontato in maniera sublime con musiche folk in ”Ya Va Leggando El Dia” e con la bellissima strumentale ”Failte Romhat A Chara”. Tutto si snoda fra foreste, fiumi, montagne e strade sconosciute che stupiscono, ma non tolgono l'angoscia dell'imminente fine.
Solo l'incontro con una donna in ”From East To West” farà nascere dentro il cuore di lui una nuova speranza, un nuovo calore ed anche il desiderio di non lasciarla più. Ma la consapevolezza di poter perdere tutto causa uno sconvolgimento interno ben espresso dalla frenetica parte ritmica.
Tale costante pensiero rende la relazione burrascosa e tesa cosi come traspare da “Love And Loss”, bellissimo connubio di melodia e potenza con la chitarra che denota virtuosismo e precisione. Tale potenza compositiva si ripete in ”The Sun Shines For All Of Us”, fantastico stacco di 4 minuti nei quali, sotto un ossessivo riff ripetuto, cresce il pathos e il legame fra i personaggi. La svolta brusca ed inaspettata verso sonorità più acustiche e latine lascia basiti e stupiti, ma dura solo un breve tempo. “Con Heart Of A Lion” si torna al racconto vero e proprio nel quale il coraggio viene riscoperto e riavvolge la mente ed il cuore dell'uomo malato, il tutto contornato da canoni musicali AOR.
Proprio grazie a questa nuova spinta l'uomo riesce ad affrontare la crescente paura di non aver abbastanza tempo per vedere la sua bambina nascere e poterla tenerla in braccio, il tutto espresso sia in ”Gaia” che nella successiva ”Renaissance”, superbo pezzo dai mille colori di suoni che assomiglia di più ad vero è proprio poema strumentale, ed infine in ”I Want To Do Something That Matters”. Quest'ultima strizza molto l'occhio ai Pain Of Salvation, ma l'elevata qualità delle linee vocali, del giro di accordi e del testo non lascia dubbi sul fatto che contenga una forte personalizzazione, sottolineata anche dall'interpretazione vocale.
Purtroppo ormai l'ora è giunta. La morte si avvicina e la sua ombra si staglia all'orizzonte provocando un terrore nella mente dell'uomo. L'urlo disumano porta l'ascoltatore nelle viscere profonde della disperazione umana senza veli di ipocrisia, ma non per abbandonarlo li.
In “Coma” infatti il desiderio di vedere il frutto del suo amore lo spinge a rivolgersi nuovamente a quel Dio che aveva maledetto. Questa volta pregandolo di concederli più tempo, anche solo un istante per poter vedere con i propri occhi colei che gli ha fatto rinasce e conoscere la vita ed il senso della stessa per lui. Ogni strumento fa un lavoro egregio mantenendo la tensione, il ritmo costantemente tirato ed in crescendo allo stesso tempo prima di rilasciare dopo oltre 3 minuti.
Il culmine della narrazione si realizza nel momento in cui la tanto attesa nascita avviene. Ed è qui che Dio si trasforma da nemico in un amico, da un oggetto di spregio ad un luogo verso il quale lui si sente teso. Poco a poco l'angoscia lascia il posto alla pace, la disperazione all'accettazione, la rabbia alla serenità… la morte alla vita.
Insomma, questo album è una perla da non lasciarsi scappare che potrà deliziare i palati più sopraffini ed anche chi, come il sottoscritto, tralascia a volte la parte narrativa della composizione che in questo caso parla la cuore ed è magistralmente intrecciata con la musica.

A cura di Pasinato Giovanni
Recensione a cura di Ghost Writer

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 set 2016 alle 13:56

Troppo buono Ennio...sono commosso.

Inserito il 08 set 2016 alle 14:30

mooooolto interessante...

Inserito il 08 set 2016 alle 11:55

Giopa, questa me la sono letta con grande gusto e partecipazione. Ci sono alcuni argomenti che mi toccano di persona: questo disco sarà mio. Bravissimo!

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