Difficile. Questo è l'aggettivo che utilizzerei per descrivere il qui presente
"Epoch". Gli italianissimi
Varego, in attività del 2009, vantano collaborazioni importanti e sicuramente non sono degli sprovveduti. L'impressione, però, è che abbiano un po' perso la bussola.
Le sei composizioni del full-length sono densissime (a tratti caotiche), suonate così così (i musicisti non sembrano nemmeno ben accordati tra loro) ed eccessivamente destrutturate. Un esempio?
"Alpha Tauri" condensa in sette minuti kosmische musik, dissonanze post, sludge e voci di magmiana memoria con un piglio assimilabile a quello dei primi Mastodon: sogno o son desto? Le cose non migliorano con la successiva
"Phantasma" dove si aggiungono elementi doom di cui non si sentiva particolarmente la necessità.
"Flying King" è quanto di più assimilabile a una canzone che si possa trovare in questo album, lineare quanto basta e con una vocalità che mi sembra ispirata agli Hawkwind di
Dave Brock.
"The Cosmic Dome" si spinge ancora più in là, introducendo parti narrate in italiano, vocoder e sonorità dal carattere alternative
tout court.
"Swarms" inizia eterea, per deviare velocemente in ambito heavy/doom, prima di una coda dal sapore prog di cui fatico a trovare il senso.
"Dominion" è un po' la
summa di quanto fin qui ascoltato, una marea di idee dove la sperimentazione "domina" (
ho pure fatto il gioco di parole) sull'ascoltabilità.
Probabilmente non ho capito io, e mi sta bene che una proposta musicale sia difficile da comprendere (purché non sia autoreferenziale). Ma dove sta il confine tra "difficile" e "impossibile"? Ai posteri l'ardua sentenza...
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