Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2016
Durata:54 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. BATTLE OF ATLANTIS
  2. EARTHLY ILLUSIONS
  3. MARBLE EMBRACE
  4. INVISIBLE
  5. CRIMSON GALE
  6. RING AROUND DARK FAIRIES' CAROUSEL
  7. A SPECK IN THE UNIVERSE
  8. HIDING FROM YOU
  9. THE VOICE OF YOUR DREAMS
  10. THE HAWK'S LAMENT
  11. BANE
  12. THE RIVER OF LOSS
  13. ZAURIA

Line up

  • Gorka Elso: keyboards, death vocals
  • Zuberoa Aznárez: vocals
  • Odei Ochoa: bass
  • David Carrica: drums
  • Alexey Kolygin: guitars

Voto medio utenti

Ritornano a distanza di due anni dall'ultimo "Argia" (uscito anch'esso per Napalm Records) "gli Epica spagnoli", con quello che è a tutti gli effetti un prontuario del metal sinfonico degli ultimi vent'anni.

"Dirge For The Archons" è un disco poco più che discreto in grado di attingere (tanto) dal passato di band gloriose come Within Temptation, Nightwish e i sopraccitati Epica quanto di intravedere quelle minime "possibilità di sviluppo" intuite (ma non pienamente focalizzate) da formazioni del calibro di Xandria e Sirenia.

L'introduttiva "Battle Of Atlantis" è "la solita" breve overture alla Hans Zimmer con testo in latino, e prelude alla riuscita "Earthly Illusions", brano tiratissimo (ai limiti del thrash) dalle sfumature elettroniche. Si smorzano leggermente i toni con "Marble Embrace", traccia heavy dove a colpire è l'utilizzo appropriato delle sliced vocals. Il granitico terzinato "Invisible" (con la sua orchestrazione "alla Harry Potter") ricorda le soluzioni più semplici dei Within Temptation mentre la successiva "Crimson Gale" è un'altra bordata a cavallo tra hard rock e arrangiamenti sinfonici di matrice rhapsodyiana (più scontate invece le soluzioni growl). Il piglio teatrale di "Ring Around Dark Fairies’ Carousel" rimanda ai Nightwish di "Oceanborn", così come il lento (e banalotto) "A Speck In The Universe", impreziosito dall'ottima performance della Aznàrez. Il duetto "Hiding From You" è dinamico ed elaborato e anticipa "The Voice Of Your Dreams", filler poco interessante dalle sonorità più mainstream. Il brevissimo interludio "The Hawk's Lament" sfocia in "Bane", buona traccia acustica dalle armonie morriconiane. "The River Of Loss" è un'altra ottima canzone, epica che più non si può, con tanto di sfuriate blast-beat. A "Zaria" (canzone breve e battagliera in una lingua che non so che lingua sia ma sicuramente non è inglese) viene dato l'onere di chiudere il full-length, scelta atipica e tutto sommato vincente (cheppalle la traccia lunghissima e arrangiatissima tutte le volte in coda, ndr).

Il genere "female-fronted symphonic metal" (!?!) è saturo, si sa, sono stufo di ripeterlo. Ma bisogna riconoscere ai Diabulus In Musica il merito di essere tra le band più dotate e credibili nel panorama odierno. Se poi state cercando qualcosa di originale è fuor di dubbio che qui state perdendo il vostro tempo...
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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