Questo gruppo con questo stranissimo monicker ”
Zlatanera” ( che in svedese significa “risolvere tutto con furia” ) viene dall’Irlanda, per cui è lecito chiedersi cosa diavolo significhi e che musica suonino … Di gruppi con nomi strani ce ne sono tanti ma ecco che i Nostri eroi, mossi probabilmente da pietrà, ci vengono in aiuto non solo con la cover del loro album, palesemente “luciferina”, ma soprattutto con l’intro parlato della traccia nr 4 ”
“Bad Case Of The Devil” grazie al quale ogni dubbio è fugato all'urlo di "Satan"!!! "Gli
Zlatanera sono seguaci del Diavolo nonostante, udite, udite, la loro musica non sia Black o Death Metal. Leggendo le note biografiche, dichiarano diverse influenze e qui cadiamo nella solita domanda un po’ retorica e cioè cosa dobbiamo aspettarci da un gruppo che dichiara di ispirarsi alle seguenti bands: Black Sabbath, Cathedral, Entombed, Celtic Frost, Clutch, Eyehategod, Corrosion of Conformity, Led Zeppelin, Orange Goblin ?
Poiché uno dei principali pregi di noi recensori credo sia la sintesi, riassumo dicendo che la loro musica è un gustoso mix fra Black Sabbath e Motorhead, sopratutto per l’impronta “grezza” del loro suono, un heavy-rock con spruzzate di stoner mefistofelico che ci offre 8 tracce che sono come un calcio nel culo e che vi scuoteranno le ossa non solo grazie alla freschezza nel songwriting e alla prova esecutiva notevole, ma soprattutto è l’ugola al vetriolo del cantante
Any Campbell a fare la differenza . Gli
Zlatanera nascono nel 2012 da ex membri di band semisconosciute ( Residual Effect, Stand Up Guy, No Grace Given e Interrogate ) e mettono subito in chiaro che è il “groove” che conta e di groove ce n’è davvero tanto in questo “
Legerdemain” iniziando dall’opener la veloce “
A Bar Too Far” in poi, veniamo colpiti dai riff stordenti, chitarre sature, una base ritmica precisa e molto “loud”, da vocals potenti e roche. Le successive “
Wired” e “
Master Of Ceremonies” ( quest’ultima aperta da un intro “spoken” che verra’ usato anche in altri brani) sono forse un po’ debolucce dopo un inizio così scoppiettante, ma per fortuna ci pensa “
Bad Case Of The Devil” ( anche questa aperta da uno spoken satanico ) a risollevare il disco con una melodia cadenzata e potente, “
Idle Hand Satanizer” ( con l’ennesimo intro spoken ) è un mid-tempo terremotante, mentre con
“Holy Man’s Crook” il ritmo si alza e troviamo dei cambi di tempo e un lungo bridge centrale quasi doom. Chiudono il lavoro “
Hooked, Kicked, Hooked Again” e sopratutto “
Advance Of The Clodhopper” potente, con riff metal e chitarre ribassate .
Insomma l’esordio autoprodotto degli
Zlatanera puo soddisfare i palati meno esigenti e piu’ sanguigni che amano l’heavy/stoner con riff pieni e corposi delle chitarre, rallentamenti nei quali il basso prende il sopravvento e ritmi cadenzati nei chorus.
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