Primo capitolo di una trilogia dedicata alla Divina Commedia,
"Inferno I" ci introduce al mondo ed alla musica dei bolognesi
Kyterion, gruppo formatosi l'anno scorso ed avvolto nel mistero dal momento che i suoi membri proteggono l'anonimato lasciando parlare solo le note.
L'esordio discografico del gruppo Emiliano è un buon lavoro di Black Metal tirato ed oscuro, molto vicino alla scuola svedese del genere, in particolare Marduk, con una produzione di alto valore ed una serie di brani suonati bene, arrangiati intelligentemente e di sicuro impatto anche perchè i
Kyterion risultano abili nell'introdurre nella loro miscela sonora elementi presi in prestito dal Death Metal.
Nota distintiva dell'album è l'uso della lingua volgare del Duecento, sebbene le vocals non sempre siano intellegibili, mentre, per il resto, non ci troviamo al cospetto di un lavoro troppo originale perché il gruppo segue i suoi modelli in maniera piuttosto anonima senza riuscire a spiccare per personalità.
Questo non vuol dire che
"Inferno I" sia un lavoro poco riuscito, anzi, l'alternanza delle parti più tirate con i momenti più atmosferici è senza dubbio indovinata, così come l'impatto del muro sonoro creato dal tremolo picking o dai blast beats certamente assicurato, tuttavia una maggiore caratterizzazione avrebbe alzato, di molto, il valore dell'opera.
Essendo un esordio discografico, difetti come quello citato possono essere fisiologici e quindi superabili nel futuro e quindi mi auguro che i
Kyterion sappiano proporci qualcosa che anche a livello musicale, e non solo lirico, risulti immediatamente riconoscibile.
Per adesso la prova è superata, ma mi attendo di meglio: le capacità ci sono senza dubbio.
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