Sarà perché in fondo sono un “inguaribile nostalgico”, ma non amo per nulla i dischi “risuonati” e ritengo che tali iniziative finiscano inevitabilmente per avere effetti snaturanti su opere che sono e devono rimanere “figlie del loro tempo”, obbligatoriamente contestualizzate nel momento storico in cui vengono realizzate.
Mi è difficile, dunque, accogliere con benevolenza un’operazione come quella proposta dagli
FM con questo “
Indiscreet 30”, riproposizione “riveduta e corretta” del loro indimenticabile debutto targato 1986.
Nonostante l’enorme stima e ammirazione che nutro per gli
AOR-sters britannici, faccio molta fatica a comprendere le ragioni artistiche di questa scelta … la nuova
line-up (gli storici
Steve Overland,
Merv Goldsworthy e
Pete Jupp, supportati dagli innesti più recenti
Jem Davis e
Jim Kirkpatrick) ha già fornito ampie prove (con lo splendido “
Heroes and villains”) di possedere tutti i mezzi necessari per primeggiare anche nella scena
radiofonica del terzo millennio e non aveva nessun bisogno di confrontarsi con il glorioso passato della
band, e anche la “riverniciatura” dei suoni (ottenuta grazie alle moderne tecnologie d’incisione), sebbene non troppo invadente, appare abbastanza inopportuna (nonostante, a onor del vero, il debutto fosse effettivamente un po’ apatico sotto il profilo della resa sonora ... andrà decisamente meglio con il successivo
masterpiece “
Tough it out”, con
Neil Kernon in cabina di regia!) al cospetto del mio ormai
attempatello apparato
cardio-uditivo.
Ciò detto, non rimane che sottolineare il notevole valore intrinseco di un lavoro pieno di canzoni straordinarie (“
That girl”, forse il brano più famoso degli
FM, coverizzato pure dagli Iron Maiden, “
Other side of midnight”, “
I belong to the night”, “
Heart of the matter” e la struggente “
Frozen heart”, sono solo alcuni esempi di una classe nitidissima e di un approccio alla materia al tempo stesso garbato ed esuberante, aspetti evidenti fin dagli esordi del gruppo) e commentare brevemente il materiale suppletivo aggiunto al programma originale dell’
album, anch’esso,
ahimè non particolarmente appetibile.
Tra ripescaggi più o meno noti (meritano una speciale segnalazione la sempre radiosa “
Let love be the leader” e la versione “ammansita” di "
Shot in the dark”, pezzo portato al successo dal mitico
Ozzy …), spendiamo qualche parola per "
Running on empty”, un inedito avvolgente e piuttosto godibile, e per la trascrizione acustica di “
That girl”, utile a confermare (qualora che ne fosse stato bisogno …) la bellezza immutabile della composizione e l’inossidabile pastosità dell’ugola di
Mr. Overland.
Alla fine, dopo aver esposto tutte le mie perplessità e aver trasmesso al lettore il conflitto tra “ragione & sentimento” che mi suscita “
Indiscreet 30”, in sede di valutazione conclusiva mi vedo costretto ad affermare che l’albo di per sé è trascurabile e che ciononostante sarò molto contento se, in qualche modo, servirà a far scoprire gli
FM a qualche neofita magari poco abituato alle produzioni “ovattate” degli anni ottanta.
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