Nuovo
Ep per i
Badmotorfinger, pubblicato innanzi tutto per sancire l’ingresso nella
band di
Luigi ‘Sange’ Sangermano (Sange:Main:Machine, ex Tarchon Fist) e poi magari pure per non perdere contatto con un
rockrama che “dimentica” troppo facilmente i suoi affiliati e propone continuamente una ridda di sedicenti “new sensation”.
Tre pezzi nuovi e tre rivisitazioni di brani già contenuti nell’albo di debutto “
It’s not the end”, consentono a “
Heroes” di confermare le buone doti complessive del gruppo bolognese e rilevare la sua crescita in fatto di consapevolezza e duttilità stilistica.
Quello che rimane da migliorare, alla luce degli inediti proposti, è la capacità di “distinguersi” nel marasma contemporaneo, una peculiarità non ancora così evidente nelle pur gradevoli e sufficientemente coinvolgenti “
Hidden heroes” (scura e inquieta, tra scorie
grunge e i Metallica del “
Black album”) e “
Badmotorfinger” (un pulsante
hard-rock dal vago tocco Motorhead-
iano).
Una maggiore tensione e incisività espressiva la riserva, invece, “
Needle in my vein”, un’intrigante e articolata digressione nei terreni del
thrash più cadenzato, capace di conquistare fin dal primo ascolto.
Non male, infine, la nuova versione della riottosa e
punkeggiante “
No second chance” e le due trascrizioni acustiche di “
Afterlife” e “
Rebel”, dominate in particolare dalle notevoli qualità interpretative di un ottimo
Sangermano.
Consolidata la
line-up, ai
Badmotorfinger non resta che proseguire nel perfezionamento del proprio elaborato artistico, già ben indirizzato, ma che, come ho affermato anche in passato, visti i mezzi a disposizione, non può e non deve “accontentarsi” di essere “uno dei tanti” di una scena costipata e convulsa.
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