Ormai siamo vicini a quello che può essere chiamato a tutti gli effetti un vero e proprio Rinascimento del sound hard’n’heavy degli anni 80 e primi 90, altro che revival. Oltre all’incessante marea di gruppi relativamente giovani che hanno ben pensato di calcare le orme dei maestri del passato, abbiamo anche tanti ritorni di artisti che non si sentivano da tempo immemore. Passione pura o misero tentativo di risalire sul carrozzone della gloria? Solo la loro coscienza può dirlo, noi ascoltatori non possiamo fare altro che ascoltare e cercare di trovare la nostra migliore interpretazione.
In dirittura d’arrivo di questo 2016 troviamo il cantante svedese
Eddy Malm, noto per i suoi trascorsi negli
Highbrow e successivamente negli
Heavy Load, autori di qualche discreto album di puro heavy metal ottantiano, dopodiché spara le sue cartucce con i
Challenger per poi sparire nel nulla per più di 30 anni. La realtà dice che l’attività è ripresa molto tempo prima, esattamente nel 1998 quando il chitarrista
Per Hesselrud da sempre fan delle band in cui ha militato
Eddy e affascinato dalla sua voce, gli propone un comeback. Tra i due nasce un’amicizia che porterà alla stesura di alcune nuove canzoni sotto il nome di
Eddy Malm Band e alla firma di un contratto nel 2014 con la
No Remorse Records sotto la quale esce due anni dopo questo
“Northern Lights”.
Inutile dire che il genere di riferimento è un esatto mix tra le sopracitate band con una leggera propensione verso gli
Heavy Load di cui troviamo addirittura due canzoni riarrangiate per l’occasione, nello specifico si tratta dell’opener
“Saturday Night” e
“Dark Nights” che risultano perfettamente identiche alle originali se non per dei suoni ovviamente migliori e che tracciano una decisa linea guida verso quello che sarà l’ambiente in cui si muoverà tutto il disco. A differenza della band madre che calcava molto di più la mano su sonorità heavy metal classiche, il nuovo
Eddy Malm ha scelto la strada più easy in cui la componente hard rock è molto più presente anche se non mancano momenti più classici e talvolta epici come nella bella e anthemica
“Heart Of A Warrior” che risulta essere una delle mie preferite, la Saxoniana
“Get Out Of Here” o la conclusiva
“Northern Lights” che esplora territori più cupi rispetto al resto dell’album. Ci sono anche momenti meno brillanti come nel caso di
“I Had Enough” o
“A Loser” che non sono certamente al livello del resto dei brani, sebbene non si tratti mai di puri filler visto che comunque il lavoro che c’è alle spalle è evidente e che le scelte vocali di
Malm raggiungono una media qualitativa di tutto rispetto.
Tirando le somme, come sempre le differenze tra chi ha sempre suonato nelle propria vita un determinato genere e chi invece tenta di imitarlo sono notevoli, almeno a livello di feeling puro.
Eddy Malm il metal anni 80 ce l’ha nel sangue e si sente e la sua nuova creatura vive di una luce interiore che nessuna band moderna potrà per forza di cosa avere.
“Northern Lights” è un buon album ma come tantissimi sulla stessa scia soffre di alcuni limiti che in qualche caso potevano essere tranquillamente superati. Se la mancanza di innovazione è una caratteristica ovvia e voluta, la solita produzione
“come fosse vecchio di 30 anni” non è a mio parere giustificabile viste le enormi potenzialità delle tecnologie odierne e l’esperienza dei musicisti.
Se siete degli inguaribili nostalgici e avete apprezzato gli
Heavy Load aggiungete pure un punto pieno al voto finale, mentre se lo tsunami old school vi provoca nausea e vertigini al solo pensiero lasciate tranquillamente al buio questo disco insieme ai suoi tanti compagni di avventura.