Dopo un debut-album dalle qualità discutibili ( Anti Juke-Box) uscito nel 1999 , tornano i danesi Jerkstore con un full-lenght di nu-metal godibile che risponde al titolo di "Hard Words Softly Spoken". Il quartetto nordico sembra aver finalmente definito i parametri del proprio sound indirizzandolo verso una realtà commerciale molto fiorente e redditizia. Gli undici brani di HWSS ricordano neanche tanto alla lontana le ultime produzioni dei Korn e strizzano l'occhio a bands del calibro di Sevendust, Kyuss, Machine Head e agli "immortali" Soundgarden ,a l'ex leader dei quali (Chris Cornel) ,Keld ha la fortuna di assomigliare per quanto concerne la timbrica vocale . A parte questo particolare, comunque non trascurabile , I Jerkstore hanno dalla loro una forte dose di energia che sanno trasmettere alla perfezione all'ascoltatore. Un ottimo senso del ritmo e discrete capacità di songwriting completano il quadro, rendendo il loro operato interessante anche per chi non apprezza particolarmente il genere, o lo conosce poco. Le canzoni hanno una durato media di 3 minuti e, forti di lyrics semplici ma dure e chitarre "grosse" e cadenzate, sono di grande impatto e si adattano molto bene ad un contesto live.
Particolarmente degne di nota sono soprattuto la prima traccia, alias "5 Years Lost", seguita da "Stranger To The World", "The Road To Shangri-Là" e "Desolation Peak", songs che svettano sulle altre grazie a piccole finezze compositive. Un buon ritorno dunque per i Jerkstore: "Hard Words Softly Spoken" colpisce sin dal primo distratto ascolto e in seguito si fa apprezzare senza impegnare troppo la mente. Speriamo che le produzioni future del combo siano all'altezza.
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