Sembra sia davvero un buon momento per il buon vecchio Thrash Metal, ed i due fratelli Holzapfel, Joe alla voce e chitarra e Kurt dietro il drumkit, fanno la loro parte con i Python: un convincente omaggio agli anni '80.
Copertina, il look dei tre musicisti statunitensi (li accompagna il bassista Ken Decker) il sound, la resa sonora... tutto ha un feeling retrò, che richiama i gruppi capostipiti del genere, i Megadeth, gli Evil Dead o i Testament, ma anche bands un po' più legate al versante Heavy/Power, ad esempio gli Iced Earth, personalmente li trovo comunque molto vicini a belgi Cyclone, che nel 1986 realizzarono un sottovalutato "Brutal Destruction".
I Python sono in grado di proporsi in brani massicci e schiacciasassi come la titletrack e "Crucifixion" (quest'ultima caratterizzata da un bel break melodico), oppure dalla struttura più snella come quelle di "Complex Mind" e di "Un-Holy", che con quella parte arpeggiata iniziale ricorda parecchio gli Iced Earth. La conclusiva "Cursed" vede invece i Python intricare il proprio songwriting con cambi di tempo e passaggi tecnici che mettono in evidenza la bravura dei due fratelli Holzapfel.
Talvolta qualche passaggio risulta un po' troppo monocorde, nel sound come nella prestazione al microfono di Joe Holzapfel, ma dato che si tratta della loro prima realizzazione ufficiale (dopo un unico demo), al momento si può tranquillamente chiudere un occhio.
I Python sono già al lavoro sul successore di "Good & Evil", ed a tempo debito lo guarderemo con occhio maggiormente critico, per ora va bene così!