Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:42 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. PICKIN' UP THE PIECES
  2. LOVE ME INSANE
  3. SHAMELESS
  4. LOVE
  5. BLACK AND BLUE
  6. YOU'RE MY REVOLUTION
  7. DON'T LET ME GO
  8. PUT ME TO SHAME
  9. DONE TO ME
  10. GET YOU OFF MY MIND
  11. FALLIN' APART

Line up

  • Ted Poley: vocals
  • Steve Brown: guitars, vocals
  • Greg Smith: bass
  • Chuck Burgi: drums

Voto medio utenti

Cosa mai potranno proporre Ted Poley dei Danger Danger e Steve Brown dei Trixter, coadiuvati da Greg Smith (Ted Nugent, Rainbow, Alice Cooper) e dal mitico Chuck Burgi (Rainbow, Red Dawn, Blue Oyster Cult, Joe Lynn Turner)?
Tenendo anche conto che stiamo attraversando momenti di grande attenzione al revival, la risposta è davvero scontata … si chiama (per semplicità) pop-metal, ebbe il suo massimo splendore negli anni ottanta ed evoca un’esistenza fatta di feste, eccessi e spensieratezza, di ragazze in abiti succinti che scuotono tutto lo scuotibile, mentre i ragazzi (quantomeno) si dedicano alla diffusa pratica dell’oftalmocoito.
Il “progetto” si chiama Tokyo Motor Fist e s’inserisce con prevedibile competenza nello stesso “solco” artistico che visto la Frontiers Music accogliere con entusiasmo i Defiants, il ritorno degli stessi Trixter o ancora il disco solista di Poley, in un florilegio di melodie vaporose, riff taglienti e cori “grossi” e sfarzosi, il tutto capace ancora oggi di risollevare lo spirito dalle difficoltà del vivere quotidiano.
Tokyo motor fist” è, infatti, un disco molto ricreativo e coinvolgente, in grado di contenere l’effetto “banalità” grazie a musicisti veramente abili e “naturalmente” predisposti al genere, primo tra tutti un Ted Poley in eccellenti condizioni di forma, probabilmente superiori a quelle rilevabili nel suo recente “Beyond the fade”.
Parlare di “novità” in questi ambiti è ovviamente fuori luogo, ma se spostiamo invece il focus della questione su buon gusto e capacità comunicative, il programma dell’opera offre un ottimo esempio di come si possa risultare efficaci anche “mandando a memoria” una formula espressiva molto conosciuta e collaudata.
Cosa c’è di meglio per un albo di questo tipo se non iniziare le “ostilità” con un pezzo solare e cadenzato? Ed ecco che “Pickin' up the pieces” mescola la sensibilità dell’AOR con la virile cromatura delle chitarre, seguita da una “Love me insane” dall’atmosfera ancora più sbarazzina, in grado di solcare “pericolosamente”, senza mai valicarlo, il limite della stucchevolezza.
Shameless” è una “quisquilia” sonora che vi troverete a canticchiare fin dal primo contatto, “Love” inaugura l’imprescindibile sezione romantica con egregi effetti d’illanguidimento, mentre “Black and blue” riprende a rinvigorire i sensi tramite un andamento ancora una volta ammaliante e arioso, non lontano da certe celeberrime soluzioni soniche griffate Bon Jovi.
Il dinamismo e la melodia catalizzante di “You're my revolution” danno un’altra bella “scossa” emotiva, “Don't let me go” è una ballata di eccellente fattura e “Put me to shame” non mancherà di soddisfare gli estimatori di Dokken e Def Leppard.
Le effigi del Leopardo Sordo e di Mr. Bongiovanni si materializzano pure nelle fragorose scansioni anthemiche di “Done to me”, “Get you off my mind” scardina anche i cuori più coriacei e “Fallin' apart” sigilla il “viaggio nel tempo” attraverso un chorus vischioso, inserito in una struttura armonica incalzante e tuttavia forse un po’ troppo “epidermica” per farsi ricordare a lungo.
Energia, divertimento, sentimento, sono cose che non passano mai “di moda” … affidiamo ai Tokyo Motor Fist i nostri pensieri più angosciosi e li vedremo dissolti in un baleno … meglio di ogni altro ansiolitico attualmente in commercio.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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