Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:Profound Lore Records

Tracklist

  1. FLOATING IN DELIRIUM
  2. SYNTHESIZED INSTINCT
  3. STATIC SHATTERING
  4. ESTRANGED FROM ORBIT
  5. INFRARED HORIZON
  6. ANCHORED TO THE INLAYED ARC
  7. MIST LIKE MERCURY
  8. VACANT EXPLORER
  9. GRAVEYARD OF LIGHTLESS PLANETS
  10. ASH ECLIPSE

Line up

  • Samuel Smith: bass, vocals
  • Keith Abrami: drums, vocals
  • Jon Locastro: guitars
  • Dan Gargiulo: guitars, vocals
  • Will Smith: vocals
  • Oleg Zalman: guitars

Voto medio utenti

Dissonante. Claustrofobico. Folle. Privo di qualsivoglia senso logico.
Sono questi i giudizi che mi affollano la mente al termine del primo ascolto di questo "Infrared Horizon", seconda fatica degli statunitensi Artificial Brain edita nuovamente da Profound Lore Records, degno successore di quel "Labyrinth Constellation" che già nel 2014 aveva colpito ed incuriosito molti appassionati.
Il debito che il combo ha verso band quali Deathspell Omega o Gorguts è evidente tuttavia non si tratta di semplice replica di formule sperimentate e vincenti, al contrario Will Smith e soci partono da quella base per poi dare un'impronta del tutto personale e particolare alla loro proposta.
Come già nel debut album le tematiche trattate sono imperniate sulla sci-fi e dintorni sviluppandosi però questa volta sotto forma di concept che, sebbene tratti un argomento esplorato più volte, non manca di interessare:
"Infrared Horizon" parla di un futuro distopico in cui robots e cyborgs hanno soppiantato il genere umano ma non solo: essi, in quanto esseri senzienti, non ritengono di essere una creazione della razza umana ormai estinta ma al contrario si ritengono un più perfetto gradino evolutivo. Tutta la storia inoltre si svolge nello spazio profondo, in un pianeta non ben individuato e non necessariamente corrispondente alla Terra.
Questa premessa sulle tematiche è necessaria per capire lo svolgimento dei brani del platter, che compongono un quadro sui pensieri e sulle emozioni (ammesso che dei robots ne possano provare) che agitano questa nuova razza dominante continuamente assillata dai dubbi sulla propria esistenza e sul proprio io.
E come gli Artificial Brain compongono questo universo lascia veramente sbigottiti: blast beats furiosi lasciano spazio a passaggi di synth, ad arpeggi melodici intessuti dalle chitarre, a galoppate di basso onnipresenti ed ossessive, il tutto accompagnato da un continuo sovrapporsi ed alternarsi di voci ora in growl, ora in scream di ogni genere che disorientano e spiazzano anche l'ascoltatore più avvezzo a questo genere di sonorità.
Tutto questo cambia di continuo i parametri in gioco: quando dopo aver ascoltato l'opener "Floating in delirium" con i suoi delicati passaggi quasi malinconici si pensa di aver bene o male capito il trucco ecco che "Synthesized Instict" spiazza con le sue dissonanze armoniche e costringe a rifare tutto daccapo; le atmosfere di "Mist like Mercury", la furia della title track "Infrared Horizon", la complessa e lenta "Vacant explorer" fanno gettare la spugna.
L'unico modo per uscire vivi da questa esperienza è lasciar perdere ogni riferimento e godere appieno dell'assenza di logica che questi pazzi, geniali ragazzi sono riusciti a creare ed a fondere in modo coerente.
Solo così si passa dai commenti frettolosi e superficiali post primo passaggio nel lettore alla necessità quasi fisica di un ascolto continuo ed ansioso, alla ricerca di una nuova finezza, un passaggio non evidente ma inconsciamente percepito, una combinazione in grado di unire tutti gli indizi per formare un quadro grandioso.
In questo caos apparente si avverte la mano sicura della produzione di Colin Marson (Gorguts, Dysrhythmia, Krallice) nel mettere tutto a fuoco in maniera armonica.
"Infrared Horizon" non è un lavoro facile, non è un lavoro per tutti, non è di immediata assimilazione ma come i romanzi di Philip K. Dick (non un nome a caso) affascina proprio per la sua complessità e rende difficilissimo staccarsene.
Se non vi ho convinto a dare una chance agli Artificial Brain ascoltate la traccia qui di seguito: vale molto più delle mie parole.


Recensione a cura di Alessandro Zaina

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 apr 2017 alle 13:32

Molto interessanti questi, me li segno e appena riesco approfondisco \m/

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.