Copertina 5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:58 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. LIAR NAD BETRAYER
  2. WE ARE THE MASSES
  3. LIVE YOUR LIFE
  4. BROTHERS IN SPIRIT
  5. WHITE WOLF
  6. WIZARD UNTIL THE END
  7. FATHER TO SON
  8. LET US UNITE
  9. FROZEN BLOOD
  10. YOUR ARE THE KING
  11. WE ARE READY FOR METAL (BONUS)
  12. THE KING (BONUS)

Line up

  • Sven D'Anna: vocals
  • Dano Boland: guitar
  • Michael Maass: guitar
  • Arndt Ratering: bass
  • Sören van Heek: drums

Voto medio utenti

I Wizard sono stati definiti come "l'alternativa tedesca ai Manowar" ed in effetti i punti in comune con la band americana sono molteplici.
Testi che trattano di battaglie, metal, guerre, saccheggi, mitologia norrena, un singer che ricorda Eric Adams pur senza raggiungerne l'estensione vocale, un sound power-epico che piu' classico non si puo' e copertine che raffigurano guerrieri.
Il nuovo disco "Falling Kings" è stato registrato dalla band stessa e mixato da Achim Köhler (Primal Fear, Amon Amarth, Sinner), non si discosta di una virgola dai precedenti lavori e la mia recensione potrebbe anche finire qui ... invece mi tocca, per dovere di cronaca, analizzare un album assolutamente inutile nel panorama classic metal, uno dei tanti dischi tutti uguali che saturano il mercato. Certo in patria i Wizard sono una istituzione e hanno sempre fatto della coerenza il loro punto di forza, prova ne è la lunga carriera iniziata nel 1995 con "Son Of Darkness", ma davvero mi chiedo quale valore aggiunto possa avere un loro nuovo full length, se non quello di infoltire la nutrita discografia. Certamente il disco non attirerà nuovi fans e probabilmente non ne farà neanche perdere nessuno ma dall'iniziale "Liar And Betrayer" alla finale "You're The king" ( + 2 bonus tracks ), e' tutto un deja-vu, con testi e titoli stereotipati, linee melodiche già sentite in qualsiasi disco dei padri putativi Manowar, una originalità pari a zero ( ma questo non è un problema visto che il genere proposto non si presta certo a sperimentazioni ).
La prova esecutiva è valida, questo si, con una sezione ritmica roboante, riff metallici e chorus anthemici e una produzione forte e chiara, ma il songwriting davvero non esalta l'ascoltatore che sa già cosa aspettarsi da ognuna delle 12 tracce, insomma un disco ineccepibile come composizione ed esecuzione, ma fondamentalmente che non aggiunge nè toglie nulla a quanto già proposto dai defenders tedeschi.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 giu 2017 alle 00:40

royaldaveeeeeeee <3 sei tornatoooo

Inserito il 23 giu 2017 alle 10:09

Ogni tanto a qualcuno scoppia la testa e cerca di imitare i Manowar...peccato sia proprio l'unico gruppo impossibile da imitare !!!!

Inserito il 21 giu 2017 alle 15:39

Non riesco neanche ad essere d'accordo sul concetto che dischi come questo, nella tipologia, oggi saturano il mercato. E' una frase che aveva un senso 17 anni fa...ma oggi i veri dischi che saturano il mercato metal sono le infinite uscite revival psycho doom '70 che stanno saturando bandcamp e simili con copertine tutte uguali (solo con qualche variazione) a quella di Vincebus Eruptum dei Blue Cheer e TUTTE con lo stesso suono dei padri putativi Black Sabbath o le uscite infinite di gruppi Black che di Black non hanno veramente più nulla o le uscite ancora più infinite di band revival anni '80 che sinceramete sono venute a noia e stanno dando sfinimento anche al sottoscritto che gli '80 li idolatra. La verità è una sola e scusate lo sfogo...ma oggi gli 8 li prendono i surrogati del metal...i dischi metal prendono 5.

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