Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:59 min.
Etichetta:Dragonheart Records

Tracklist

  1. ENDLESS RAGE
  2. HOLY WARRIOR
  3. GRACE O' MALLEY
  4. WILL OF THE STRONG
  5. LADY OF HOPE
  6. I AM YOUR QUEEN
  7. HOPE HAS WINGS
  8. METAL INDIAN
  9. SHIELDMAIDEN
  10. SACRIFICE
  11. LAY OVER
  12. WARRIOR SPIRIT

Line up

  • Tony Fontò : guitars
  • Federica De Boni Lanier: vocals
  • Danilo Bar : guitars
  • Alex Mantiero : drums
  • Jo Raddi : bass
  • Alessandro Muscio: keyboards

Voto medio utenti

Se già "Under this Flag” aveva riconnesso i White Skull al proprio passato, grazie al ritorno in formazione di Federica De Boni, che - pur rispettando e apprezzando il contributo dato prima da "Gus" Gabarrò e poi da Elisa De Palma - resta e resterà sempre l'unica White Sister dei White Skull, il nuovo "Will of the Strong" completa la missione, riallacciandosi ai lavori che hanno visto esplodere tutto il loro potenziale: "Tales from the North" e "Public Glory, Secret Agony".

Lasciata scorrere via l'intro di routine, è subito "Holy Warrior" a rompere gli indugi, doppia cassa a manetta e pulsazioni epiche e battagliere, con i White Skull immediatamente riconoscibili, e non potrebbe essere altro con il ritorno dietro al microfono della De Boni, e della costante presenza delle due colonne del gruppo, l'inossidabile Tony Fontò e il tellurico Alex Mantiero. "Grace O' Malley", con un grande prova vocale e un refrain davvero azzeccato, è in grado (beh.. quasi) di rievocare i fasti della immortale "Asgard, ad ogni modo un brano che assieme alla più ruvida titletrack e poi a "Metal Indian" (pur nella sua inedita ambientazione western), mostra un flavour maideniano più accentuato rispetto al passato dei White Skull, che oltre ai tre membri originali oggi presentano Danilo Bar alla chitarra (comunque nel gruppo ormai dal 2004), il bassista Jo Raddi (già dal 2007) e alle tastiere Alexandros Muscio, che vi è entrato a far parte solo dall'anno scorso, ma che appare perfettamente integrato nel tessuto musicale e in grado di dire la sua, visto lo spazio e l'importanza data alle orchestrazioni nel corso dell'album, come ben testimonia l'anthemica "Lady of Hope. "Sacrifice" ha un avvio inconsueto, voce sofferta accompagnata da chitarra acustica per prendere poi toni più elettrico con la solista di (almeno credo... ) di Danilo Bar a ritagliarsi la scena e se "Lay Over" già dalle prime battute si svela come un ruvido e corale episodio powereggiante che guarda spassionatamente al momento d'oro del genere, la conclusiva "Warrior Spirit" prova rivaleggiare con la titletrack e "Hope Has Wings" per il ruolo del pezzo più Power & Speed del lotto.

"Will of the Strong" è il decimo lavoro per i White Skull, che negli anni hanno sempre dimostrato una forza e una coerenza invidiabile, e li vede confermarsi come una delle delle migliori espressioni del Metal Made in Italy.
Forza.. Volontà... Capacità... Passione.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Meno pazzo

Immediatamente ha preso la mia attenzione. Ohhhh, se l'intero album avesse suonato come l'opening track(Endless rage/Holy warrior)lo avrei acquistato ... ogni giorno. Ma la batteria e le chitarre non sono più veloci come prima, non si sentono più forti e potenti per cui ho deciso di riascoltare questa canzone una dozzina di volte prima di analizzare oltre l'album. Avrei apprezzato la mancanza di quel pezzo da esso, ma comunque, tutto il resto è stato dimenticato.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 mag 2019 alle 04:01

disco bomba! davvero bravi

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