Grossa sorpresa questi bergamaschi Zaburon, band che dopo un po' di gavetta è riuscita a raggiungere un deal di distribuzione con l'etichetta olandese Two Fat Men, la quale ha subito provveduto a distribuire questo "Sic Bellum Incipit", disco registrato nel 2004.
La sorpresa deriva dal sound della band, la quale pur autodefinendosi come una via di mezzo tra thrash teutonico e death americano, in realtà finisce per suonare tutt'altro.
Certo di base c'è un groovy death metal, abbastanza brutale, ma al tempo stesso il thrash ed il black fanno da contorno, un gustoso contorno, e sono conditi con una perizia tecnica ed una schizofrenia esecutiva degna di una band postcore. Tralasciando il teatrale e drammatico intro, per il resto troviamo sei tracce nelle quali al band sciorina una prova assolutamente ottima, dove le composizioni spesso diventano nervose, spiazzanti, furibonde, strutturate ma mai barocche, pur presentando tratti progressivi accentuati. L'accoppiata iniziale "The Beginning" e, soprattutto la mastodontica "Zaburon", sono ejaculazioni sonore di cui non potrete fare a meno. Per non parlare della conclusiva "Infinity Human Suffering", una mazzata conclusiva che mozza il fiato per intensità e violenza sonora, tutta giocata com'è con fraseggi claustrofobici e ossessivi, compressi e dilavati con la pece. Il disco è quindi vario, mai monotono, a tratti forse un po' difficile da seguire nei suoi passaggi intricati, però sicuramente ricco di influenze.
Questo disco sbuca direttamente fuori dall'underground e dobbiamo essere fieri che sia stato opera di una band italiana, la quale pur con i difetti tipici di una band agli esordi, ci regala un disco che ha una genuina creatività, una notevole capacità di creare strutture alquanto personali e dotate di forza espressiva. Bravi, bravi, bravi.
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