Con calma si fa tutto.
Questo deve essere il mantra dei
Pink Cream 69 che io mi sento di sposare in toto, adottandolo da circa 25 anni.
Ed anche loro, con il passo calmo e sereno di chi sa il fatto suo, circa ogni 4 anni rilasciano un album che non va ad ingrassare unicamente la lista della loro discografia ma che a questa aggiunge valore, poiché ogni volta la band di Karlsruhe ha qualcosa di meritevole da dire, con la consolidata classe che ormai sciorina da diversi lustri.
Sebbene validissimi in ogni loro ambito, non nascondo di aver apprezzato la "svolta", o meglio chiamiamola decisione, di irrobustire nuovamente un poco il loro sound, dando nuovamente priorità alle chitarre ed alle ambientazioni rock/metal rispetto alle tastiere di tinte più blande e melodiche di qualche anno fa.
"
Headstrong", che dopo quattro anni segue il già ottimo "
Ceremonial" uscito sempre per
Frontiers Music nel 2013, è un album energico e diretto, subito trascinante, con un gusto melodico assolutamente esaltante e mai banale, enfatizzato dalla voce carismatica e possente di
David Readman, che ridendo e scherzando sono 23 anni che impugna il microfono dei Pinkies, sempre con risultati eccellenti, con una voce allo stesso tempo cosi’ aperta e roca nei momenti piu’intensi e capace di adattarsi a tutte le situazioni che il brano richiede sia nel veloce che nelle ballad.
In particolar modo il nuovo lavoro è un concentrato di potenziali hit, quasi imbarazzanti per semplicità e genialità allo stesso tempo, vedi la trascinante "
Path Of Destiny", la scoppiettante "
No More Fear" e la malinconica e rabbiosa "
Unite and Divide", senza dubbio una delle più riuscite del lotto, con assoli unici per classe e gusto ed un Readman magnifico: paradossalmente il brano scelto come singolo e video, ovvero "
Walls Come Down", pur essendo di buona fattura non pare reggere il passo con i momenti migliori di "Headstrong", risultando fin troppo lineare.
Anche la ballad "
Vagrant Of The Night", spesso cartina tornasole del momento di ispirazione di una band, supera il test a pieni voti, non risultando assolutamente melensa ma anzi emozionando sin dal primissimo ascolto.
Il bonus del secondo CD live e la (solita) produzione esemplare ad opera del bassista e fondatore Dennis Ward, oltre alla già citata qualità, fanno di "Headstrong" un disco imperdibile non solo dai fan già acquisiti della band tedesca, ma a tutti coloro siano in cerca di musica di eccelsa fattura, perfettamente bilanciato in un heavy hard rock di gran classe.
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