I Down 'n' Outz sono stati una graditissima sorpresa
La band formata da membri dei Def Leppard, The Quireboys, Raw Glory ha deciso di coverizzare artisti legati a Mott the Hoople, band Inglese dei '70 famosa per il brano "All The Young Dudes" scritta da Bowie, ai British Lions, e allo stesso singer dei Mott, Ian Hunter .
Insomma se pensavate che Joe Elliott fosse solo Def Leppard, vi dovete ricredere, qui la musica proposta sono grandiose r'n'r song venate di r&b è da una spruzzata di blues.

Addirittura il debut album, "My ReGeneration", è uscito nel 2010 , seguito da "The Further Adventures Of..." nel 2014 e dal "Live at Hammersmith.. " , la band ricevette ottime recensioni ma limitatamente al circuito Inglese. Ora la nostrana Frontiers ci permette di assaporare le tre opere ristampandole in vari formati e tutti gli amanti del buon vecchio rock'n'roll dovrebbero esserle grati
Diciamo subito che le cover non stravolgono (giustamente) le versioni originali ma danno loro un suono più moderno, soprattutto nel sound delle chitarre, pur mantenendo quell'approccio vintage dal quale non si poteva prescindere. Joe Elliott alle vocals ci regala una prova sugli scudi, pur senza spingere sulle tonalità alte (che evidentemente fatica a raggiungere ormai), riesce a dare un mood unico alle interpretazioni, mentre gli altri componenti della band suonano in modo energico e con tanto groove. Ammetto di non conoscere molto il repertorio dei Mott e tuttavia ascoltando la veloce "Storm", la pomposa e Queen-styled "England Rocks", la hard rockeggiante "By Tonight", la dolce "Apologies" , la rocciosa "One More Chance To Run", si ha come un piacevole senso di deja-vu, come se queste canzoni appartenessero all'ascoltatore da sempre, i Down n Outz hanno fatto rinascere a nuova luce dei piccoli gioielli che rischiavano di rimanere nel dimenticatoio.
Nel disco potrete trovare brani elettrici suonati con energia, una sezione ritmica pulsante e compatta, uso di fiati, violini, pianoforte, brani acustici e tanti chorus contagiosi che non potrete non cantare.
Analizzare il lavoro track by track sarebbe davvero riduttivo, il disco va goduto tutto d'un fiato assaporandone ogni aspetto e ogni sfumatura. Peccato sia un progetto estemporaneo di Joe Elliott e soci, perche' c'è sempre bisogno di questa buona musica!