Accorciano la denominazione, i
Superhorror (
previously known as Superhorrorfuck), e tuttavia non mutano i presupposti essenziali delle loro velleità artistiche all’insegna di un concentrato di
humour nero, adrenalina ed energia, con gente come Alice Cooper, Murderdolls, WASP e Misfists confermati nel ruolo di primari numi tutelari.
Si può però allo stesso tempo tranquillamente affermare che “
Hit mania death” non è un disco che si limita a reiterare pedissequamente il medesimo canovaccio espressivo dei lavori precedenti e anzi, direi che, forse anche a causa dei rinnovamenti di
line-up, tra i suoi solchi è possibile scorgere le stimmate di un’ulteriore “maturazione” artistica, seppure immerse nel consueto crogiolo di goliardico e lugubre diletto sonico.
Un pezzo come “
Little scream queen”, con il suo ammaliante crescendo malinconico, è forse la testimonianza più evidente di tale processo evolutivo, individuabile globalmente in una maggiore consistenza e varietà del
songwriting, diretto, concreto, selvaggio e, all’occorrenza, anche abbastanza fantasioso.
Il “tiro”
anthemico di “
Ready, steady... die!” e "
Nice to meat you”, assieme al morso contagioso del
riff di “
Mr. Rigor Mortis” garantiscono un effetto immediato e travolgente sull’ascoltatore, le scorie
punk di "
Nazi nuns from outer space”, “
Rock is dead (like us)” e "
Mourir, c’est chic” (un grande titolo per una specie di Offspring dopo una cura massiccia a base di
Rocky Horror Show ...) esibiscono uno spirito irriverente e adescante, mentre il
blues n’ roll di “
Ed Wood blues” e il
country grandguignolesco di “
Dead to be alive” offrono altre sfumature di una variegata personalità musicale che, con "
Selfish son of a witch”, si spinge addirittura fino a lambire i confini di un
funky-metal in avanzato stato di decomposizione.
Gli
Zombies veneti sfruttano i molti stereotipi del
rock grottescamente orrifico con buongusto e perizia e dimostrano che si può essere macabri
entertainer senza rinunciare all’intelligenza e alla creatività. Rendiamogli il giusto merito e magari, vista la piccola ma costante crescita, aspettiamoci qualcosa di ancora più esclusivo e sorprendente per il futuro.
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