Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:37 min.
Etichetta:Logic(il)logic Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. READY, STEADY... DIE!
  2. NAZI NUNS FROM OUTER SPACE
  3. MR. RRIGOR MORTIS
  4. ED WOOD BLUES
  5. NO LOVE FOR THE DECEASED
  6. DEAD TO BE ALIVE
  7. ROCK IS DEAD (LIKE US)
  8. NICE TO MEAT YOU
  9. LITTLE SCREAM QUEEN
  10. MOURIR, C’EST CHIC
  11. SELFISH SON OF A WITCH
  12. NEKRO-NEKRO GYM

Line up

  • Edward J. Freak: vocals
  • Didi Bukz: guitar, kazoo, backing vocals
  • Mr.4: bass, backing vocals
  • Franky Voltage: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Accorciano la denominazione, i Superhorror (previously known as Superhorrorfuck), e tuttavia non mutano i presupposti essenziali delle loro velleità artistiche all’insegna di un concentrato di humour nero, adrenalina ed energia, con gente come Alice Cooper, Murderdolls, WASP e Misfists confermati nel ruolo di primari numi tutelari.
Si può però allo stesso tempo tranquillamente affermare che “Hit mania death” non è un disco che si limita a reiterare pedissequamente il medesimo canovaccio espressivo dei lavori precedenti e anzi, direi che, forse anche a causa dei rinnovamenti di line-up, tra i suoi solchi è possibile scorgere le stimmate di un’ulteriore “maturazione” artistica, seppure immerse nel consueto crogiolo di goliardico e lugubre diletto sonico.
Un pezzo come “Little scream queen”, con il suo ammaliante crescendo malinconico, è forse la testimonianza più evidente di tale processo evolutivo, individuabile globalmente in una maggiore consistenza e varietà del songwriting, diretto, concreto, selvaggio e, all’occorrenza, anche abbastanza fantasioso.
Il “tiro” anthemico di “Ready, steady... die!” e "Nice to meat you”, assieme al morso contagioso del riff di “Mr. Rigor Mortis” garantiscono un effetto immediato e travolgente sull’ascoltatore, le scorie punk di "Nazi nuns from outer space”, “Rock is dead (like us)” e "Mourir, c’est chic” (un grande titolo per una specie di Offspring dopo una cura massiccia a base di Rocky Horror Show ...) esibiscono uno spirito irriverente e adescante, mentre il blues n’ roll di “Ed Wood blues” e il country grandguignolesco di “Dead to be alive” offrono altre sfumature di una variegata personalità musicale che, con "Selfish son of a witch”, si spinge addirittura fino a lambire i confini di un funky-metal in avanzato stato di decomposizione.
Gli Zombies veneti sfruttano i molti stereotipi del rock grottescamente orrifico con buongusto e perizia e dimostrano che si può essere macabri entertainer senza rinunciare all’intelligenza e alla creatività. Rendiamogli il giusto merito e magari, vista la piccola ma costante crescita, aspettiamoci qualcosa di ancora più esclusivo e sorprendente per il futuro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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