È sempre piacevole poter recensire un bel disco. Uno dei (tanti) vantaggi del far parte della redazione di una webzine è proprio quello di avere tra le mani un sacco di ottima musica da poter proporre e consigliare ai propri lettori.
Peccato che non sia questo il caso di
"Secrets Of Nature".
I tedeschi
Coronatus perseverano nel fare dischi, nonostante le perplessità suscitate più volte da più fronti. L'impegno stavolta ce l'avevano pure messo: concept album sulla natura, testi in inglese e tedesco (e pure svedese nel caso della conclusiva
"Herr Manelig"), voci maschili e non solo femminili, arrangiamenti curati. Ma non è bastato.
Il symphonic/gothic metal di
Mats Kurth e soci mostra la corda già dall'introduttiva
"Howling Wind", una versione brutta e scopiazzata di
"Nemo" dei Nightwish.
"Mountain Sky" vorrebbe riproporre l'epicità dei Within Temptation, ma l'effetto è opposto, così come nella successiva
"The Hunter" (e a
Tuomas Holopainen stavano già fischiando le orecchie da un po'). In
"Sleigh Ride To Asgard" c'è una ventata di novità data dal piglio folk/eroico, ma la scrittura è ancora debole, mentre
"Die See" è una power-ballad insipida ma ascoltabile, con le orchestrazioni in primo piano.
"The Little People Of Iceland" è battagliera, abbaia ma non morde prima del breve mid-tempo - davvero poco ispirato -
"Dance Of The Satyr".
"Tränen Des Himmels" aggiunge al pasticcio discutibili timbriche di derivazione etnica/esotica, e sfocia nella conclusiva (e già citata)
"Herr Manelig", molto cinematografica ma altrettanto piatta e monotona.
Per me è no. Ci sono andato giù troppo pesante?
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