Breidablik (all'anagrafe
Morten Birkeland Nielse) parla simpaticamente di "Bergen School Of Electronic Music" per descrivere la propria proposta, scimmiottando la ben più nota "Berlin School Of Electronic Music" di Tangerine Dream,
Klaus Schulze e compagnia bella.
Il merito (o demerito, dipende dai punti di vista) che va riconosciuto all'artista norvegese è di essere riuscito a produrre musica sì derivativa, ma non troppo rétro, capace di far intuire - non solo all'orecchio più esperto - la recente produzione (cosa che viene decisamente bene anche agli americani
SURVIVE, balzati recentemente agli onori della cronaca per aver composto la colonna sonora dell'apprezzata serie tv
"Stranger Things").
In
"Penumbra Pt. I" troviamo tutti gli elementi caratterizzanti la musica di
Breidablik: sequenze elettroniche, mellotron, atmosfere spacey, divagazioni Eighties e momenti tanto apocalittici quanto soporiferi. Per scorgere delle melodie bisogna attendere
"Penumbra Pt. II", anche se il tessuto ipnotico rimane sostanzialmente sempre quello.
"Nehalennia" sembra presa pari pari da
"Phaedra" o
"Oxygene", mentre
"The Chariots Of The Sun" è quasi orecchiabile - merito anche del contributo delle chitarre.
Detto ciò,
"Penumbra" rimane comunque un esercizio di stile e poco più. Non per tutti.
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