Sono arrivati alla loro quinta uscita ufficiale sotto la Black Lotus, i Swan Christy. Orgogliosi della loro ellenicità, hanno saputo evolversi in questi otto anni. Ben lontani dal sentirsi parte di una scena musicale particolare e sempre intenti a sperimentare nuove melodie e sonorità, si sono ricavati un proprio marchio di fabbrica musicale. Riconoscibili ed unici, con la loro musica hanno marcato un confine di volta in volta diverso dal precendente. Se nei primi lavori si poteva rimanere affascinati dalla voce di Kostas Makris e dal metal atmosferico del compositore Iraklis Gialatsidis, ora giocando con l'idea di partenza di un metal progressivo si sono spinti vero terreni fecondi che potrebbero appartenere anche band più famose come Depeche Mode o Notwist. Spreiamo solo ne possano avere la stessa fortuna.
Comunque resta di non facile descrizione il senso di compimento che ha questo lavoro relazionato con quelli passati e di altre band. Di certo resta un album realizzato con la visione molto vasta ed aperta di un compositore più che di una band metal. Forse la maggiore curiosità nell'ascolto potrà provenirvi da questo. Una cosa è certa: i Swan Christy continuano la loro strada solitaria, senza urlare grosse parole o senza fare azioni insensate, solo con la perseveranza di chi ha con se un enorme talento ed un vero spirito libero.
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