Storia strana quella dei canadesi
Malacoda. Nati nel 2013 per volontà del mastermind
Lucas Di Mascio, il combo ha assunto da subito la connotazione di "progetto solista con ospiti", cosa che ha influito pesantemente sulla stabilità della line-up (oggi completamente rinnovata) e sulla coerenza della proposta.
"Ritualis Aeterna" risale in realtà al 2016, ma la nostrana
Rockshots Records ha voluto ristamparlo quest'anno in attesa di un nuovo full-length della band previsto a breve. L'introduttiva
"Penny Dreadful" mette a sistema in maniera poco incisiva le soluzioni dei Two Steps From Hell con l'heavy metal più sinfonico e teatrale (complice anche la presenza all'epoca del tastierista dei Pyramaze
Jonah Weingarten). Se
"I Got A Letter" rimanda ai Rage del periodo
Smolski,
"Pandemonium" - supportata dall'onnipresente growl - devia verso lidi gothic.
"The Wild Hunt" è epica, "kashmiriana" ma insipida, e fa il paio con la successiva e breve ballad
"Linger Here". La chiusura è confusa quanto il materiale sentito finora, un episodio pasticciato a cavallo tra hard rock e sonorità post-punk/new wave dal titolo
"There Will Always Be One".
Confidiamo nel futuro...
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