Gli
STÖMB pubblicano il loro secondo EP in 3 anni e lo fanno senza apportare grossi sconvolgimenti alla propria formula collaudata. Il progressive metal strumentale contaminato di alternative/djent del quartetto francese rimanda a Votum, Anathema, Riverside e - in parte - anche ai più intriganti Earthside (
"The Dark Admirer"). Il breve interludio narrato
"A Voice In My Head" sfocia nella più carica - ma non particolarmente originale -
"We, The Duality", ricca di escamotage dremtheateriani.
"The Red Way" rievoca dei Tool molto heavy, mentre
"The Other Me" spicca per gli elementi sintetici e per la declamazione di una poesia di
Khalid El Morabethi dal titolo
"Nu, Devant Le Miroir". La chiusura è affidata alla rilassata e meditativa
"Contemplation Of The Cold" e alla sua elettronica elaborata (l'atmosfera mi ha ricordato la ben più nota
"Space-Dye Vest").
Un ascolto piacevole e scorrevole, ma niente di più.
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