Giungono alla prova del terzo album i galiziani
Balmog, terzetto dedito, sin dalle origini, ad un black metal oscuro e particolarmente violento.
La proposta del gruppo, ancora più evidente sul nuovo
"Vacvvm" rispetto al passato, prevede una sorta di incrocio tra la tradizione finlandese di band come Horna e Behexen e la scuola "ortodossa" svedese, il tutto alla insegna di un suono che non si piega a nessun tipo di compromesso e che ha come unico obiettivo quello della distruzione.
Al buon risultato finale dell'album concorrono, in egual misura, un songwriting ispirato, soprattutto in fase di riffing, sempre dissonante e contorto, ed una produzione eccellente che riesce a dare il giusto risalto a tutti gli strumenti ed alle voci, di scuola Mikko Aspa, senza risultare, al contempo, troppo pomposa o "plasticosa" ma esaltando quel senso di oppressione ed asfissia che le atmosfere dell'album regalano in lungo ed in largo.
"Vacvvm" è, dunque, un lavoro oscuro (nerissimo), in bilico tra velocità e rallentamenti sulfurei, suonato con perizia e malvagità, un lavoro con un piede nella tradizione del black metal ed un altro nella innovazione, che, di sicuro, potrà piacere ai più intransigenti tra i nostri lettori, fermo restando che i
Balmog non possono certo fregiarsi dell'etichetta di rivoluzionari del genere, ma di oscuri sacerdoti del male certamente si... se il messaggio vi è chiaro non esitate a dare una possibilità a questo album perché i suoi otto inni di morte hanno il fascino del male: il fascino, cioè, al quale è difficile resistere.
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