La cosa che mi fa più incazzare di album come questo
"Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude", opera prima per i francesi
Ophe, è il tentativo della casa discografica, nello specifico la
My Kingdom Music, di invogliarmi all'ascolto paragonando la musica proposta a quella di gruppi come DHG/Dødheimsgard, Fleurety, Blut Aus Nord, Manes, Manii e Aevangelist.
Voglio dire, fare avantgarde è materia assai difficile e quelli citati sono degli assoluti maestri, mentre, mi dispiace per loro, gli
Ophe non sono nemmeno lontanamente accostabili a questi gruppi, ne come genialità, ne come qualità delle canzoni.
A mio avviso non è assolutamente sufficiente accostare velocità folli, ai limiti del grind, con un sax schizofrenico, momenti più atmosferici a partiture più classicamente estreme per pensare di fare black metal d'avanguardia, così come non è sufficiente usare vocalizzi contorti e mettere in scena soluzioni intricate ed oblique per essere i nuovi Dødheimsgard... ci vuole molto di più, ci vuole una cosa che si chiama talento e qui, lo ribadisco, io di talento ne vedo pochino.
Poi, per carità,
"Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude" potrebbe anche piacere, qualcuno potrebbe apprezzarne le atmosfere e le stranezze, qualcuno potrebbe cogliere, in pratica, quello che io non sono riuscito a cogliere, ma siccome la recensione la sto scrivendo io e siccome sono io che mi sono dovuto sorbire il disco, beh, lo boccio senza se e senza ma.
Au revoir
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