A pochi mesi di distanza dalla pubblicazione della ri-registrazione di
"World Of Silence", tornano con un album tutto nuovo i
Borealis, band canadese tanto coerente quanto, ahimè, già prevedibile.
Non è cambiato pressoché nulla nella loro proposta che avevo a suo tempo definito
"heavy-power-symphonic-gothic-prog", ma devo riconoscere un lieve miglioramento sul fronte della scrittura, più coesa ed essenziale in questo
"The Offering" - concept album ispirato dalla passione di
Matt Marinelli per i film horror - rispetto al recente passato.
"The Fire Between Us" è una buona opener, efficace nella sua semplicità e nei suoi riusciti contrasti dinamici.
"Sign Of No Return" è un mid-tempo roccioso a cavallo tra Kamelot ed Evergrey, mentre la titletrack spicca per l'interpretazione del sopraccitato
Marinelli, molto "Allen-style".
"River" rimanda al migliore power-prog nostrano (penso ai DGM), così come la successiva
"The Second Son", con il bel solo di synth di
Sean Werlick.
"The Devil's Hand" è una ballad un po' anonima dall'inappropriato break elettrico prima dell'epica e ruggente
"Into The Light". La piacevole power ballad
"Scarlet Angel" - con la guest
Sarah Dee - sfocia nella lineare e melodica
"The Awakening". Non si spiega la strumentale
"The Path", e lascia un po' perplessi anche
"Forever Lost", episodio che strizza l'occhio allo speed metal ma che viene soffocato dalle pesanti orchestrazioni. Il colpo di coda finale si intitola
"The Ghosts Of Innocence", nove minuti dalle tinte progressive e teatrali impreziositi dal ritorno della brava
Sarah Dee.
Altro mezzo punto decurtato per i troppi
fade-out (e pensatelo un finale, cribbio).
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