E così -il tempo passa davvero inesorabile- anche gli austriaci
Visions of Atlantis tagliano il traguardo dei 18 anni di attività, rilasciando tramite
Napalm Records "
The Deep & the Dark", sesto full length della loro carriera.
A due anni dall'EP "
Old Routes - New Waters" che segnò il debutto con la band della soprano
Clèmentine Delauney, vediamo cosa ci hanno preparato
Thomas Caser e soci.
Ora, chi non li conosce ed è andato curioso ad ascoltare il brano nel player a fondo pagina, scommetto si sta chiedendo: "
Ma....sarà l'ennesimo gruppo di power sinfonico con una soprano alla voce femminile a recitare la parte del leone?"Non voglio imbrogliarvi nè rovinarvi la sorpresa però la risposta non può essere che affermativa.
I
Visions of Atlantis anche in questo "
The Deep & the Dark" (ri)propongono la formula che ha fatto le fortune di band quali i precursori Nightwish e poi via via Within Temptation, Xandria, Edenbridge ovvero un sound tipicamente power melodico arricchito dai duetti tra la voce maschile di
Siegfrid Samer ed appunto la
Delauney.
E proprio in questa formula collaudata risiede la forza e nel contempo la debolezza di un album del genere: se da un lato abbiamo un set di canzoni confezionato ed eseguito in modo impeccabile, dall'altro il rischio della ripetitività (che spesso sconfina nell'anonimato) è grande.
Sin dalla titletrack infatti, passando per le varie "Return to Lemuria", "
Ritual Night" o "
The Grand Illusion" è difficile identificare un brano che si elevi al di sopra della media e si stampi immediatamente in testa.
L'ascolto prosegue quasi in automatico e si arriva al termine del disco, la ballad "
Prayer to the lost", senza quasi accorgersene.
Oltretutto per enfatizzare le (belle) voci dei due singers, spesso il resto della band è in secondo piano e bisogna attendere i soli o le parti strumentali per apprezzare un combo che comunque musicalmente sa il fatto suo e regala ottimi spunti come in "
Words of war" o in "
The Silent Mutiny". A mio giudizio infine, in una proposta di questo tipo, il presentare due ballads su dieci brani complessivi è forse un eccesso: in fondo parliamo comunque di power metal e quindi ci si aspetta anche una robusta dose di adrenalina durante l'ascolto!
"
The Deep & the Dark" è senz'altro un discreto disco ma, aldilà dei die-hard fans di queste sonorità, dubito riesca ad emergere ed a spiccare tra moltissime proposte più o meno simili.
Consigliato ai dipendenti dal power sinfonico.
Visions of Atlantis - "
Return to Lemuria"
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