L'inglese
Charlie Barnes deve molto ai Muse di
Matthew Bellamy, c'è poco da fare. Tra le tracce di
"Oceaonography" - sapientemente co-prodotto dall'ex-Oceansize
Steve Durose - è difficile non scorgere i rimandi a
"Origin Of Symmetry" e soprattutto ad
"Absolution", ma sarebbe comunque riduttivo attribuire la paternità dell'intero lavoro alla sola band di Teignmouth.
Dopo la morbida
"Intro" siamo catapultati nell'universo sonoro alternativo di
Charlie Barnes con la titletrack, che mi ha ricordato gli australiani The Butterfly Effect. Nel full-length non mancano episodi più radicati negli Eighties (
"Will & Testament" o
"All I Have", di scuola new wave) così come brani solari e dai contorni indie (
"Bruising", "The Departure" o la sinfonica
"Maria"). Mi aspettavo più prog (
"Legacy" è forse l'unico momento di questo tipo) e più essenzialità in certi frangenti -
"One World Answers", a metà scaletta, poteva durare tranquillamente di meno. Ma ci pensano comunque due gioiellini inaspettati intitolati
"Former Glories" e
"The Weather" a rincuorarmi: il primo è uno splendido brano minimale e ipnotico con l'elettronica in primo piano, mentre nel secondo - struggente piano/voce - sembra di ascoltare i migliori Queen delle origini.
Buone melodie e arrangiamenti da manuale: bastano come motivi per ascoltarlo?
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?