La prima volta in cui mi sono imbattuto nei
Demonical è stato nel 2011 in concomitanza dell’uscita di
“Death infernal” - disco con un tiro pazzesco che consiglio vivamente a tutti coloro che non l’hanno ancora ascoltato - e da allora ho tenuto sempre sottocchio la carriera degli svedesi che, seppur muovendosi all’interno di confini già esplorati nel corso dei decenni, hanno saputo interpretare il proprio ruolo con passione e attitudine.
Il presente
“Chaos manifesto” è il loro quinto lavoro sulla lunga distanza, il primo che vede dietro al microfono
Alexander Högbom (già nei
Centinex) al posto dello storico singer
Sverker "Widda" Widgren. Suppongo che il cambio sia dovuto al fatto che il buon
Sverker non ce la faccia più a sdoppiarsi fra la sua apprezzata attività di produttore (prima era co-proprietario dei noti Necromorbus ed ora dei Wing Studio) e chitarrista di
Centinex e
Diabolical.
Sì ma com’è “
Chaos manifesto”? “
Chaos manifesto” è un disco di solido swedish death sulla scia di quello proposto da
Dismember, Bloodbath, Evocation e…
Fleshcrawl (sì proprio la band tedesca, recuperate i loro dischi, specie “
As blood rains from the sky” e “
Soulskinner”, vi farete solo del gran bene), fatto di melodie sinistre e spigolose, chitarre ronzanti e l’immancabile d-beat (altrimenti che disco swedish death sarebbe suvvia!)
Il cd scorre bene, rabbioso e senza cali di intensità - d’altronde era difficile aspettarsi una
débâcle da parte di una band esperta nello svolgere il proprio mestiere e che ha atteso ben cinque anni per ritornare in pista – nel solco della migliore tradizione scandinava. Per quale motivo si dovrebbe aver dubbi sull’acquisto?
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?