In questo
"Black Dog" (che non ha niente a che vedere con l'omonimo hit dei Led Zeppelin) suona tutto sbagliato: i brani "abbaiano ma non mordono", le linee vocali sono scontate e banali, i musicisti sono mediocri, le chitarre non sono mai troppo distorte, le tastiere provano a dare colore ma è quasi sempre la tinta meno adatta e gli arrangiamenti strizzano l'occhio alla musica mainstream (butto lì due nomi, Nickelback e Alter Bridge) senza mai coglierne i caratteri distintivi.
Per carità, le canzoni sono anche orecchiabili (penso a
"Not Me" o alla titletrack), ma troppo spesso gli
Innfight sembrano incerti sulla strada da percorrere:
"The Cross" non è né un mid-tempo né una power-ballad, in
"Get Up" strofa e ritornello non c'entrano niente tra loro,
"In Movement" e
"Bright Lights" vorrebbero essere due tracce da headbanging ma non sono credibili.
L'elettronica e i synth a casaccio delle varie
"Located By No One",
"Dead And Gone" e
"Feeding Your Demons" non aiutano a risollevare le sorti di un full-length tutt'altro che riuscito.
Lo dico nella loro lingua:
"nein".
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