Poche band hanno saputo fondere sapientemente prog, power e thrash metal. Gli
Eldritch appartengono indubbiamente a questa categoria, e spiace dover constatare che questi meriti non siano mai stati doverosamente riconosciuti alla formazione italica nel corso degli anni (almeno sul fronte delle vendite).
Impossibile competere negli Anni Novanta/Duemilla con i vari Rhapsody, Labyrinth e DGM? Forse sì, ma rispolverate i vari
"El Niño", "Portrait Of The Abyss Within" o
"Neighbourhell" e ditemi se non erano album avanti di dieci anni almeno.
"Cracksleep" conferma ancora una volta il talento del quintetto toscano che, nonostante la mancanza di un tastierista di ruolo (che caratterizzava soprattutto la prima produzione), riesce a essere sempre incisivo e melodico allo stesso tempo. Se brani come
"Reset", "Voices Calling" o
"Night Feelings" spiccano per violenza, sono gli episodi groovy alla maniera dei Pantera a coinvolgere maggiormente (penso ad
"Aberration Of Nature" o a
"Silent Corner"). Tracce tipicamente progressive (
"Deep Frost", "As The Night Crawls In") si alternano a momenti più ricercati (
"My Breath" e
"Hidden Friend" sono a loro modo delle ballad molto originali per struttura e arrangiamenti), rendendo l'ascolto scorrevole e vario.
Un full-length in puro stile
Eldritch, band sempre al passo coi tempi (l'incipit strizza l'occhio ai Two Steps From Hell ma non solo) e qualitativamente superiore a tante altre realtà ben più blasonate.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?