Il metal sinfonico dei francesi
Whyzdom è sì fuori dagli schemi, ma non abbastanza da essere veramente appassionante. Almeno questo è quello che mi viene da pensare ascoltando il nuovo
"As Time Turns To Dust". I brani sono mediamente lunghi e complessi, prodotti bene ma non benissimo, non immediati e - cosa forse più "grave" - tutt'altro che irrinunciabili.
Nell'introduttiva
"Armour Of Dust" la voce (esile) di
Marie Mac Leod si fa spazio come può tra ingombrantissime orchestrazioni di scuola Two Steps From Hell prima dell'assalto heavy-sinfonico di
Leff e soci, tanto epico nelle atmosfere quanto ordinario nel risultato.
"Armageddon" e
"Fly Away" mi hanno ricordato i
Therion più chiassosi nei toni marziali e battaglieri, mentre i ritmi leggermente meno sostenuti di
"The Page" non servono a cambiare veramente registro o ritmo.
"Follow Your Heart" è un episodio più snello, diretto e groovy che fa il paio con
"Angel Of Tears", canzone dal piglio Eighties appesantita dalle onnipresenti orchestrazioni.
"Free As A Child" sarebbe un altro buon brano, ma la voce lirica qui stona (in senso figurato, non letterale) impedendogli di decollare veramente. Gli accenni di arrangiamenti simil-progressivi di
"The Mistchild" sfociano in
"Dust We Are", summa di tutti quelli che, volente o nolente, sono i cliché del genere.
Di certo un lavoro sufficiente, ma per me non si va oltre.
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