Non so perché mi ostino a voler trovare nel buono in queste formazioni rétro-rock contemporanee. Se faccio un bilancio di quello che ho ascoltato negli ultimi anni, scopro di aver apprezzato veramente solo i
Purson (che ovviamente si sono sciolti).
In
"Desire's Magic Theatre" era chiaro da dove
Rosalie Cunningham traesse ispirazione, ma la cosa che mi affascinava (e che mi affascina tuttora) era che a differenza dei vari
Blues Pills,
Blood Ceremony,
Pristine e compagnia bella, la talentuosa cantante inglese riusciva ad assemblare le diverse sonorità vintage in un modo nuovo, diverso, che non proiettava l'ascoltatore direttamente nel passato ma gliene faceva respirare l'atmosfera, con un approccio creativo senza dubbio moderno e attuale (che poi è l'arma vincente degli ultimi
Opeth).
E sì che
"Absolutely" di bei voti ne ha presi in giro. Ma perché dovrei ascoltare un trio che scimmiotta Led Zeppelin (
"Catch Your Eye"), Vanilla Fudge e Grand Funk Railroad (
"Show Your Hand"), Who e Black Sabbath (
"Out On The Road"), Cream e Jimi Hendrix (
"Begging The Question") quando posso ascoltare gli originali? E perché dovrei ascoltare degli Oblivion Express senza organo (
"Never You Mind", "Walk Along")? Fossero dei musicisti eccezionali potrei farci un pensiero, ma anche le improvvisazioni sono decisamente mediocri (penso alla sopraccitata
"Out On The Road"). Si salvano giusto i contrappunti vocali, con i tre musicisti impegnati ad alternarsi al microfono che ottengono buoni risultati solari sulla falsariga delle produzioni Motown degli anni d'oro.
"Vecchio è bello"? Per me
"vecchio è vecchio" e basta.
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