Il recente
"Memories In Rock (Live In Germany)" aveva lasciato - a ragione - l'amaro in bocca ai tanti fan di
Ritchie Blackmore, in attesa da anni di un'annunciata reunion dei suoi amati
Rainbow che si sono però ritrovati davanti a una band sulla carta eccezionale, ma "glaciale" e a dir poco rigida sul palco.
Ecco allora che l'ex-
Deep Purple (che è un imprenditore di tutto rispetto ancor prima che un musicista superlativo) esce oggi con questo
"Memories In Rock II" che, diciamolo, ci fa tirare un bel respiro di sollievo - merito, forse, del più familiare pubblico inglese.
La scaletta non è lontana da quella del sopraccitato
"Memories In Rock (Live In Germany)": è più corposa, a mio avviso più equilibrata tra brani dei
Deep Purple - che non possono di certo mancare - e dei
Rainbow, e
Blackmore e soci - udite, udite - sembrano addirittura divertirsi.
Di
Ronnie Romero (
nomen omen) e del suo talento si è già detto tutto, di
Jens Johansson ho una stima incommensurabile (qui giustificata dal clamoroso assolo in
"Difficult To Cure"),
David Keith non è
Ian Paice ma dimostra di saper stare al suo posto (come in
"Black Night", pazienza per il taglio di capelli) e
Bob Nuoveau sta costantemente in secondo piano (e probabilmente va bene così).
Che dire infine di
Ritchie Blackmore? Gli anni passano per tutti, c'è poco da fare, ma in pochi imbracciano la chitarra come lui, elettrica o meno (ascoltate
"Carry On Jon"), impossibile negarlo.
Se la nuova
"Waiting For A Sign" doveva essere la chicca di questa release, è nel bonus DVD che ho trovato di che gioire, con oltre 80 minuti di interviste ai vari membri della band, un bel "dietro le quinte" che non potrà che trovare il favore degli amanti della storica formazione inglese.
Chapeau.
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