Basterebbe la "coerenza professionale" per stroncare un album come
"Tales Of The Grotesque". Oltre alla line-up, nulla è cambiato due anni dopo il deludente
"House Of Usher", e gli
Aeternitas si ostinano a voler vivere di luce riflessa senza provare a mettere sul tavolo uno straccio di idea originale che sia una.
Se potevo accettare il piglio
therioniano derivativo ma ascoltabile di
"The Tell-Tale Heart", non sono disposto a scendere a compromessi con tracce del calibro di
"Deus Ex Machina" (b-side dei peggiori
Nightwish),
"Eleonora" (vedi commento precedente),
"The Raven"/"The Experiment" (power metal appassionato come l'incontro tra uno chef e una pizza all'ananas),
"Eldorado" (pallosissima e banalissima ballad pianistica),
"The Portrait" (ma li vogliamo cambiare quei 4 accordi?, ndr) o
"A Case Of Revenge" (massì, buttiamoci dentro anche dell'elettronica a casaccio, ndr).
Salvo una manciata di secondi di
"The Portrait" - ho apprezzato le orchestrazioni dell'incipit - e di
"Child Of Darkness", dai tratti teatrali. Per il resto, ho già scritto fin troppo...
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