L'esordio sulla lunga distanza di
Michael Romeo è un disco con poche sorprese, ma sufficienti a giustificare un'uscita non marchiata
Symphony X.
Lo stile del filiforme chitarrista americano è ormai consolidato, e questo aspetto è evidente tra i solchi delle varie
"Fear The Unknown" (che mi ha ricordato le atmosfere di
"Paradise Lost") o
"Black" (primo singolo estratto da
"War Of The Worlds // Pt. 1").
Di sicuro questa volta
Romeo ha dato libero sfogo alle sue pulsioni orchestrali più estreme: è il caso di
"Introduction" (che ha qualcosa della colonna sonora del
"Batman" di
Tim Burton), dell'ottima
"Believe" (un po'
"The Accolade" e un po' adventure movie), dell'altrettanto ottima
"War Machine" (interamente strumentale) e dell'epica e concitata
"Constellations" (degna chiusura del full-length).
Non mancano i brani cafonissimi (
"Differences", "Oblivion", la dreamtheateriana
"Djinn" con il break oriental), mentre
"F*ucking Robots" - non me ne voglia
Romeo - mi è parsa veramente fuori contesto con i suoi elementi elettronici, a mio giudizio, troppo forzati.
Ineccepibile la performance dei musicisti coinvolti (
John Macaluso su tutti), anche se per il povero
Rick Castellano è inevitabile il confronto con quel mostro sacro di
Russell Allen. E faccio senza precisare che il primo non ne esce vincitore.
Un album riuscito, snello e godibile di progressive metal sinfonico che fa molto ben sperare per il secondo, preannunciato, capitolo.
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