Blasphemy - Victory (Son of the Damned)

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:48 min.
Etichetta:Nuclear War Now! Productions

Tracklist

  1. WAR COMMAND
  2. BLASPHEMOUS ATTACK / GODS OF WAR
  3. DEMONIAC
  4. VICTORY (SON OF THE DAMNED)
  5. VICTORY (SON OF THE DAMNED)
  6. GODDESS OF PERVERSITY
  7. FALLEN ANGEL OF DOOM
  8. DARKNESS PREVAILS
  9. THE DESOLATE ONE
  10. DESECRATION
  11. WELTERING IN BLOOD
  12. BLASPHEMY
  13. HORDING OF EVIL VENGEANCE
  14. NOCTURNAL SLAYER
  15. RITUAL

Line up

  • Nocturnal Grave Desecrator and Black Winds: Vocals
  • 3 Black Hearts of Damnation and Impurity: Drums
  • Caller of the Storms: Guitars
  • DeathLörd of Abomination & War Apocalypse: Guitars
  • Bestial Saviour of the Undead Legions: Bass

Voto medio utenti

Sull’importanza storica dei Blasphemy credo ci sia poco da discutere, la band canadese è stata una delle apripista per un certo tipo di sonorità violente quando ancora queste non erano classificate in un genere preciso tanto che ancora oggi viene citata quale fonte di ispirazione da numerosi combo black metal.

A dispetto di una discografia alquanto striminzita – solo due sono gli album ufficiali editi fra il 1990 e il 1993 – intorno alla band canadese sono sorte nel corso degli anni numerose pubblicazioni di materiale live e/o registrazioni più o meno ufficiali dei demo che, col passare del tempo, spesso sono diventati oggetti di collezionismo sfrenato fra gli estimatori.
Fatte le precisazioni di rito, il qui presente “Victory (Son of the damned)” non è altro che la raccolta del materiale registrato in diverse sessioni nello scantinato della casa dell’ex bassista Bestial Saviour of the Undead Legions attraverso un minidisc recorder posizionato niente meno che sulla lavatrice!

A dispetto di condizioni così - per usare un eufemismo - inusuali, la registrazione non è a livelli osceni come qualcuno potrebbe (con giusta ragione) immaginare. Anzi, sotto certi aspetti la presa diretta riesce a riportare la musica dei Blasphemy ad un livello ancora più caotico, cavernoso, infernale e primitivo di quanto non sia poi apparso nel debut “Fallen angel of doom” del 1990.
Se non si fosse ancora capito, “Victory (Son of the damned)” è un lavoro destinato esclusivamente ai die-hard fan del black metal e a coloro che bramano collezionare tutto ciò che può risalire agli albori del genere, se non siete fra questi volgete il vostro sguardo altrove.

P.S.: ovviamente la cover è opera di Chris Moyen, ma credo che abbiate subito riconosciuto l’inconfondibile stile dell’artista francese no?
Paradossali

Tracce ficcanti e non di facile utilizzo. I Napalm canadesi riescono a recuperare anche i loro primi brani- rarita' black/death e paradossalmente renderli pubblici

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