Cinque anni dopo il riuscito
"Infinitas" è la volta dell'altrettanto riuscito
"The Last One".
Tour con artisti del calibro di
Periphery e
Fear Factory hanno indubbiamente influenzato la scrittura dei nostri (
"Winter"), così come i "discepoli" più prossimi - penso ai
Good Tiger in
"Breaker". C'è anche tanto groove nella musica dei
Circles (
"The Messenger", "Arrival"), ma non viene mai meno la ricerca melodica a cura del cantante
Ben Rechter.
Tracce più propriamente progressive -
"Tether" mi ha ricordato i
Caligula's Horse,
"Resolution" i
Leprous - si alternano a episodi dai connotati djent/alternative come
"Dream Sequence" e
"Renegade", impreziosite da eleganti elementi elettronici. La concitata ma accessibile
"Blueprints For A Great Escape" sfocia nell'epica
"Alone With Ghosts", summa delle capacità del combo australiano.
Mezzo punto in meno per la lunga attesa...
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