Nel mio incessante e continuo rovistare tra l’underground questa volta mi è caduto l’orecchio su questa interessantissima “nuova” band norvegese con all’attivo già due singoli, un mini album di 14 minuti e ora quest’ altro mini di quasi mezz’ora … Gli
Svaltvinter si stanno prendendo il tempo di crescere tranquillamente, senza bruciare le tappe e lavorando assiduamente per trovare la perfezione del loro sound … Siamo ancora lontani da un sound definitivo e originale, ciononostante il gruppo ha moltissime frecce nel proprio arco a partire da un’attitudine selvaggia e punkeggiante che abbinata a una chiara venerazione per i
Dark Throne (quelli veri, non gli ultimi discutibili pagliacci che stanno rovinando un’intera carriera) e
Gorgoroth, fa si che riescano a confezionare due ottimi brani come l’opener
“Skogsbrand” e la seguente
“Förintelsens Eldar” dove le citate influenze spingono i brani su livelli qualitativi elevati. Ma ciò non è tutto perché gli
Svaltvinter, come detto, abbracciano uno spettro più ampio di influenze, ed ecco allora materializzarsi l’epica
“Vargavinter” o la conclusiva
“Tystnaden” che rasenta la perfezione in fatto di materia epico/vikinga grazie all’uso di chitarre acustiche, cori da battaglia e delle interessanti lead. Per completare questo interessante spettro musicale mancano solo i rimandi agli ultimi
Dark Funeral (
“Mord”) e il trattato di musica nordica è completo … Avrete capito che
“Att Öde Vara” ci presenta uno spaccato molto interessante del sound del quintetto di Trollhättan, che, lungi dall’essere perfetto ha però dalla sua, quella spontanea furia giovanile e quella ridondante ispirazione che, se da un lato ancora non li ha incanalati verso rigidi dettami stilistici, dall’altro gli lascia la possibilità di mettere il loro destino in mano alla fantasia, all’ispirazione e all’istinto … In alto i calici di corno e prepariamoci a brindare …
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