Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:57 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ALIEN ANGEL
  2. MONSTER
  3. DREGS
  4. WAKE PIG
  5. BRAMFATURA
  6. TRUST
  7. DOGS OF WAR
  8. SOUL TO SELL
  9. ONE WAY TOWN
  10. QUEEN
  11. CIRCUS WITHOUT CLOWNS
  12. WHERE'S MAX
  13. AMAZE DISGRACE

Line up

  • Joey Eppard: vocals, acoustic, electric guitars
  • Billy Riker: guitars, strange effects
  • Daniel Gaimsland: bass
  • Chris Gartmann: drums, backing vocals
  • Joe Stote: percussion, keyboards

Voto medio utenti

Un gruppo che vuole a tutti i costi eludere le classificazioni al pari di Primus, Kings'X, Spock's Beard, Coheed, Cambria, in netta controtendenza con tutte le altre bands della Metalblade che si è preoccupata di ristampare questo terzo lavoro con l'aggiunta di 2 bonus tracks, nutrendo rosee speranze nei confronti del quintetto di Woodstock capitanato dallo scatenato chitarrista e singer Joey Eppard (voce dal timbro melodico che subito fa pensare ad un incrocio tra il cantante dei Rasmus e Neal Morse). Pop rock ricco di sperimentazioni, strutture complesse, ritmi sincopati, effetti, sfoghi di chitarra acustica al pari dei maestri De Lucia, Di Meola e Mc Laughin, testi oscuri e spirituali senza alcun legame con la religione ed una grande attitudine alle melodie amplificata dagli impasti corali (Beatles e ancora i Kings'X), ma stranamente il vigore energico e la voglia di stupire vengono a mancare nella seconda parte del disco in cui l'impronta pop leggera e melodica si fa sempre più marcata. Malgrado questo alleggerimento, "Wake pig" è un disco gradevole e per certi versi sorprendente ma che non dirà niente di nuovo a chi già conosce i Kings'X dei primi due album o gli Spock's Beard di "Day for night" ("One way town" ha molte similitudini musicali con "Skin" degli Spock's), per cui lasciamo da parte i proclami e le sfide ai critici musicali ("non riuscirete mai ad etichettare il nostro genere"), condividendo con loro solo il fatto di essere in grado di comporre delle belle ed interessanti canzoni in meno di 4 minuti (e credetemi, al giorno d'oggi non è cosa da poco) dando anche prova di grande tecnica mai fine a se stessa (come dimostra la jam session "Where's Max" in cui basso e batteria si lanciano in pazzeschi virtuosismi).
Recensione a cura di Carlo Viano

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