Interessante il debutto di questi inglesi Test Switch Isolator, prodotti dal guru Dave Chang, i quali con questo “Lets Dance” irrompono nella scena postcore con impeto e violenza.
La band nei 24 minuti del disco si diletta nel declinare tutte le sfumature dell’hardcore, parlo di grind, post, math, noise, emo e via dicendo ibridandole con la furia del death metal.
Ovviamente non sono la prima band a suonare roba simile né sono quelli che lo fanno meglio, tuttavia è piacevole sentire le sonorità, rese famose da bands come Dillinger Escape Plan e Candiria, che spaziano da momenti di furia brutale ed incontrollata a momenti più rilassati, quasi “divertenti”, dove il singer diventa un istrione giocando un po’ come potrebbe fare Serj Tankian dei System Of A Down, anzi in alcuni momenti la band ha la stessa “funambolicità” degli armeni trapiantati in California.
Il disco in questione è un discreto esempio di postcore suonato bene, anche se ormai in questo campo è difficile stupire, vuoi perché i limiti sono già stati abbondantemente esplorati dalle bands guida del genere, ed è proprio da quelle bands che ci aspettiamo un’ulteriore definizione di questi limiti, vuoi anche perché i Test Switch Isolator debbono ancora compiere il salto di qualità, ma sono sulla buona strada.
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