Il nome di
Michael Palace mi evoca sensazioni vagamente contrastanti … da un lato un buonissimo albo di debutto (“
Master of the universe”) e tante collaborazioni di valore (Find Me, First Signal, Cry of Dawn,
Hank Erix, …) e dall’altra una prestazione piuttosto deludente sul palco del
Frontiers Rock Festival IV.
Nell’attesa di poter verificare se quella dell’aprile 2017 era stata per davvero solo una “serata storta”, mi appresto con una certa curiosità all’ascolto di questo “
Binary music”, secondo lavoro di quella che è sempre di più la creatura del polistrumentista e produttore svedese, nell’occasione affiancato esclusivamente da un altro protagonista della scena melodica contemporanea come
Daniel Flores (Find Me, First Signal, The Murder Of My Sweet).
Il disco è ancora una volta un articolo di alto livello, intriso di
AOR anni ottanta, ma suonato e interpretato con l’esuberanza del terzo millennio, a comporre un quadro espressivo molto “tradizionale” e tuttavia non fastidiosamente “nostalgico”.
Tra melodie rigogliose e linee vocali adescanti (la
title-track, "
Tears of Gaia”, “
Promised land” e “
Dangerous grounds”), momenti screziati di raffinato
soul-pop (“
Nothing personal”, "
Love songs” e la ballata “
Who's counting time”, con le sue atmosfere un po’
Lennon-iane), omaggi alla magniloquenza di Queen e Styx (“
Queen of the Prom” e “
To have and to hold”) e frementi scansioni
hard-eggianti (la splendida “
Julia”), il programma esibisce una miscela alquanto coinvolgente di sonorità accattivanti, eleganti e vibranti, a dimostrazione di un processo di assimilazione dei “classici” ispirato e profondo, in grado di convincere e conquistare anche il più smaliziato degli
chic-rockers.
Tanta competenza e altrettanta soddisfazione
cardio-uditiva, dunque, e ciononostante in “
Binary music” si avverte la mancanza di quel “passetto” in avanti sotto il profilo compositivo che consentirebbe ai
Palace di trasformare un prodotto superiore alla media in una vera proiezione verso il futuro artistico del genere … da alcuni segnali, però, tal evento potrebbe essere imminente … attendiamo fiduciosi.
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