Attivi dal 2013, i catanesi
Formodth esordiscono oggi con il loro album
"I.N.D.N.S.L.E.", acronimo di
In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi che rende tra l'altro bene l'idea del concept che risiede dietro al disco, e su cui torneremo più avanti. Stando alle note di presentazione dell'album, i Formodth propongono un funeral doom dalle tinte oscure e influenzato da mostri sacri del genere come
Evoken,
Ahab e
Longing For Dawn: affermazioni pesanti che vanno a scomodare i giganti del funeral doom, ma dopo reiterati ascolti di "I.N.D.N.S.L.E." bisogna dare merito a questi ragazzi di aver composto un disco davvero pregevole e meritevole di attenzione da parte di tutti i fan del genere. Dopo una breve intro infatti i Formodth ci propongono quattro brani dalla durata minima di 8 minuti e della massima di 24 entro cui la band si muove a proprio agio tra momenti di cupa pesantezza, sprazzi di decadente melodia ed in generale mettendo in luce un songwriting ispirato e variegato il giusto per evitare una monotematica pesantezza. Ottimo anche l'uso variegato delle vocals da parte di Gabriele Catania, capace di passare dal growl, alle clean vocals ed a uno scream disperato con grande naturalezza e dando così ulteriore respiro ad un disco che in "Abyss Of Hell" e "Eternal Damnation" vede probabilmente i suoi episodi migliori. Molto interessante anche il concept del disco, incentrato sulla dannazione eterna dal punto di vista satanico, una tematica che ben si sposa con la musica profonda dei Formodth.
Che dalla calda Sicilia potesse essere partorita una lucente perla di oscurità come "I.N.D.N.S.L.E." francamente non me lo sarei mai aspettato, ma è sintomo di come la scena nostrana sia capace di cose magnifiche.
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